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Scardina parla per la prima volta dopo il malore: “Lottavo per sopravvivere, grato di essere qui”

Daniele Scardina parla per la prima volta ai suoi fan per la prima volta sette mesi dopo il malore che lo aveva colpito in allenamento.
A cura di Vito Lamorte
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Daniele Scardina parla per la prima volta dopo il malore lo aveva colpito in allenamento sette mesi fa. Il pugile ha scritto un lungo messaggio sul proprio profilo ufficiale di Instagram e si è mostrato per la prima volta dopo l'intervento e la riabilitazione: “Sarebbe bello essere qui oggi per dirvi di aver raggiunto il traguardo. Purtroppo non è ancora così, ma sono un uomo di Fede e penso che il bello sia proprio questo: stupirmi di me stesso a ogni miglioramento ed essere grato per essere qui a scrivervi questo messaggio quando pochi mesi fa lottavo per sopravvivere". 

King Toretto prosegue così il suo messaggio: "La riabilitazione richiede tanto duro lavoro sia fisico, sia mentale e questo non mi permette di rispondere a tutti i vostri messaggi di incoraggiamento e supporto, ma piano piano lo far. Vi ringrazio infinitamente per l’affetto e il sostegno che mi avete sempre dimostrato, anche quando non potevo vederlo e sentirlo. I’m coming back!”.

Il 28 febbraio il pugile aveva accusato un malore in allenamento ed era stato ricoverato d'urgenza all'Humanitas di Rozzano: successivamente aveva subito un delicato intervento per la rimozione di un ematoma subdurale e dopo il periodo trascorso in terapia intensiva ha cominciato a vedere la luce alla fine del tunnel.

In seguito alle dimissioni dall'ospedale Scardina ha cominciato il lungo percorso di cure e riabilitazione, documentato da suo fratello Giovanni che durante il suo ricovero ha provveduto a dare notizie sulle condizioni di salute del pugile attraverso il suo profilo Instagram.

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Daniele Scardina si stava preparando per combattere il 24 marzo contro il belga Cedric Spera e nulla lasciava presagire cosa sarebbe accaduto di lì a poco. A spiegare cosa ha provocato il malore di King Toretto è stato Mario Ireneo Sturla, specialista in medicina dello sport e coordinatore sanitario nazionale della FPI (la federazione pugilistica italiana): "Basta un movimento brusco del capo per poter dare una torsione di queste vene a ponte e produrre un'emorragia. In seguito ad accelerazioni o decelerazioni brusche possono avere delle torsioni e produrre quelli che vengono chiamati ematomi sottodurali o emorragie cerebrali". 

Il periodo più brutto è passato e le prime parole pubbliche sono una buona notizia per tutti gli appassionati di sport.

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