Scalare l’Everest in 3 giorni si può, con un “pacchetto” da 150mila euro: all inclusive, anche il doping
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L'alpinismo sportivo è piombato nel caos totale per una pratica che rischia di diventare sempre più diffusa e che sta allarmando gli addetti ai lavori perché è dopante, pericolosa e vietata dalla WADA. Si tratta dell'utilizzo del gas xeno che aumenterebbe la produzione di EPO nel sangue permettendo agli scalatori di bypassare ben tre settimane di adattamento alle temperature e alle altezze più alte e nel giro di qualche giorno farsi trovare già in quota, per poi compiere imprese mirabolanti. Come la conquista dell'Everest in soli 3 giorni. A mettere a soqquadro il mondo alpinistico una agenzia austriaca che propone il "pacchetto" a 150 mila euro, all inclusive: anche il doping.
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Tra poche settimane gli sherpa incaricati di attrezzare il percorso per scalare l'Everest inizieranno i lavori sul ghiacciaio che apre le porte alla vetta di 8.848 metri, installando corde e scale affinché gli alpinisti possano affrontarne la salita nella stagione che sta per iniziare. Ma questi giorni sono fortemente intrisi di polemiche perché è scoppiato lo scandalo doping che potrebbe stravolgere il mondo dell'alpinismo sportivo.
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Un'agenzia commerciale austriaca specializzata ha deciso di presentare una soluzione "rivoluzionaria" per raggiungere il tetto del Mondo: un pacchetto all inclusive, proposto ai propri clienti che comprende l'assistenza dall'arrivo a Kathmandu fino al campo base e poi lungo il percorso. Controlli medici, alberghi, spostamenti, cibo, guide. Tutto compreso, anche la seduta di gas xeno che ti permette di evitare tre settimane di adattamento a temperature e quote rarefatte e ti mette in condizione in soli 7 giorni di compiere tutto il viaggio, andata e ritorno, scalando l'Everest solamente in tre giorni.
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Una soluzione decisamente discutibile dal punto di vista dell'etica sportiva, oltre che ricca di controindicazioni mediche. Lo xeno aumenta infatti la produzione nell'organismo di EPO, migliorando il trasporto di ossigeno nel sangue e attraverso una sola seduta di 30 minuti della salita può sostituire le tradizionali tre settimane di acclimatamento. Dunque, il piano strategico e commerciale è ben delineato: chi partecipa all'offerta inizia la salita senza dover salire e scendere ai campi alti, con ulteriori spese per l'ossigeno supplementare, le corde fisse e gli sherpa, che devono essere presenti per aiutarli in ogni evenienza, compreso il trasporto dello zaino. In tre giorni, vetta e discesa dell'Everest. In totale, meno di una settimana di viaggio per costo complessivo di 150.000 euro.
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Peccato che proprio il gas xeno sia da anni vietato dall'Agenzia mondiale antidoping, precisamente dal 2014. Ma il problema nell'alpinismo resta, perché non vengono effettuati controlli antidoping ufficiali e perché non si tratta di un'attività sportiva ortodossa, soggetta come tutte le altre ad una precisa regolamentazione. E l'Everest con questa pratica rischia di trasformarsi in un parco a tema oltre che permettere accesso ai meno pratici e ai turisti di giornata, aumentando in modo esponenziale i rischi.