Salto della morte fatale a Nieto, ora è in gravissime condizioni
Il back flip, un salto mortale all'indietro. Jamie Nieto, coach della University of Southern California di Los Angeles, stava mostrando a un gruppo di saltatori la manovra da compiere ma la sorte gli è stata avversa: l'atleta oggi 39enne s'è procurato un gravissimo infortunio alla colonna vertebrale per essere atterrato male. Il tonfo non avrebbe procurato né fratture né versamenti, come evidenziato dalla risonanza magnetica a cui è stato sottoposto subito dopo il trasporto in ospedale. Ma il colpo subito avrebbe causato la paralisi. Nieto era in grado di muovere solo le dita di una mano e avvertiva stimoli, impulsi a un solo piede. Inevitabile il ricorso all'intervento chirurgico per decomprimere la colonna vertebrale e sperare nella possibilità di recupero delle sue condizioni. Non importa quanto tempo occorrerà ma che riesca a tornare in piedi come prima.
Nella carriera dell'ex specialista dell'Alto figurano un settimo posto al Mondiale di Parigi nel 2003, un quarto piazzamento all’Olimpiade di Atene nel 2004 (dove stabilì anche il record personale di 2.34 metri), un sesto posto all’Olimpiade di Londra nel 2012. L'avventura in Inghilterra fu anche l'ultima della sua attività agonistica poi la sua vita – compresa quella sportiva – continuò nelle vesti di allenatore e attore in alcuni film.
L'incidente capitato a Nieto ha destato l'attenzione e alimentato la catena di messaggi di solidarietà nel mondo dell’atletica internazionale: Ato Boldon, Sanya Richards, Queen Harrison, Kellie Wells sono alcuni degli atleti protagonisti oggi come nel recente passato che hanno avuto un pensiero e parole di speranze perché possa riprendersi. Quanto accaduto all'ex saltatore ha riportato alla memoria l'episodio avvenuto nello scorso mese di luglio quando l'austriaca Kira Grunberg, 22enne saltatrice con l'asta, restò paraplegica in seguito a una brutta caduta.