Sabatini spiega cosa sta accadendo alla Roma: “Mi hanno detto cose inquietanti, temevano sabotaggi”
Walter Sabatini non ha mezze misure quando parla della situazione che si sta vivendo in casa Roma. L'ex direttore sportivo giallorosso ha rivelato alcuni retroscena sulla gestione della società nell'ultimo periodo che sarebbero alla base di ciò che è accaduto in questa stagione. Nelle due partite di campionato la squadra allenata da Daniele De Rossi ha trovato solo un pareggio e una sconfitta, scatenando il malcontento dei tifosi alla fine dell'ultima gara giocata in casa.
I problemi della Roma secondo Sabatini
Intervenuto sulle frequenze di Radio Lega Serie A Sabatini ha provato a sviscerare cosa non va all'interno della Roma, partendo da alcune voci che ritiene inquietanti: "Mi sono state riferite cose inascoltabili che riguardano De Rossi. Il problema della Roma non è la rosa, ma ben altro: è che a Trigoria ‘Dio è morto', e non voglio offendere nessuno, ma faccio riferimento a un brano di Guccini. È morto perché è stato soppresso il sentimento, il rispetto, la lealtà. Faccio riferimento a cose che mi dicono, chi lavorava fino a un mese fa nella Roma mi ha raccontato cose che con garbo definisco inquietanti".
I collaboratori allontanati
C'è poi un'altra parte della storia che Sabatini ha voluto raccontare. Durante il suo intervento in radio ha poi parlato di un altro aspetto che gli è stato riferito: "Sono stati allontanati collaboratori di grande storia nella Roma, allontanati in maniera brusca, coatta. Gli è stato solo comunicato il licenziamento senza motivazioni, fatti accompagnare dalla vigilanza nei loro uffici a prendere le loro cose, perché temevano sabotaggi".
L'ex direttore sportivo della Roma è stato molto critico anche sul tema dei giocatori mandati via: "Mi vengono in mente giocatori come Scamacca, Aquiliani, Frattesi, Politano, Francesco Totti che è nato nella Lodigiani ma Bruno ha intercettato portandolo a Trigoria. Parliamo della storia del calcio. Conosco questi temi attraverso persone che hanno lavorato con me ed erano nella Roma fino a qualche tempo fa. È una tendenza, le proprietà arrivano e decidono sul conto di persone che neanche conoscono".