Russ Cook ha attraversato l’Africa di corsa: il suo folle viaggio tra rapine e aggressioni col machete
Il runner inglese Russ Cook ha realizzato un'impresa leggendaria, degna di finire nella storia dello sport e che forse un giorno diventerà anche un film. Cook ha attraversato l'Africa a piedi: dal punto più a Sud – in Sudafrica – a quello più Nord a Biserta in Tunisia. L'inglese in quasi un anno ha percorso 16.250 chilometri, in pratica 385 maratone, più di uno al giorno. All'arrivo a Cap Angela è stato celebrato con tutti gli onori. Ma c'è chi sostiene che the ‘Hardest Geezer' non sia il primo a realizzare quest'impresa.
Chi è Russ Cook, the Hardest Geezer che ha attraversato l'Africa
Russell Cook è un ragazzo di 27 anni, è soprannominato ‘The Hardest Geezer', che significa ‘il vecchio bislacco più duro'. Nato nel West Sussex a Worthing. Cinque anni fa attraversò parte dell'Asia per arrivare a Londra, percorrendo l'equivalente di 71 maratone in 66 giorni. Ora ha fatto meglio. Lo scorso 22 aprile è partito dal Sudafrica, esattamente da Capo Agulhas, ed ha iniziato la sua avventura chiusa in Tunisia a Cap Angela. Un anno praticamente in giro per l'Africa, un'annata vissuta faticosamente e pericolosamente. Perché questo ragazzo, che in passato aveva confessato di aver dovuto lottare contro alcolismo e dipendenza dal gioco d'azzardo quando aveva 17 anni, per conseguire il record, già ottenuto nel 241° giorno di corsa in Costa d'Avorio, ha dovuto superare diverse vicissitudini.
Rapine, problemi fisici e burocratici, la maratona sofferta di Cook
Dopo essere partito dal Sudafrica e superata la Namibia ha affrontato la sua prima difficoltà, per usare un eufemismo. Perché dei banditi hanno forzato un posto di blocco e hanno realizzato una rapina a mano armata, anche ai danni della squadra di supporto. Macchine fotografiche, smartphone e soldi andati, così come i passaporti. In Congo ha dovuto fronteggiare dei rapinatori armati di machete. Mentre una volta giunto in Nigeria ha sentito pagare la stanchezza, ha avuto problemi alla schiena ed è stato costretto a rifiatare, ha dovuto fare degli esami in ospedale per vedere le sue ossa come stavano. Due giorni di stop, poi è ripartito, tutto è filato liscio fino a quando non ha riscontrato problemi burocratici al confine tra Mauritania e Algeria.
Russ Cook ha raccolto anche 800 mila euro
Senza visto non poteva entrare. Ha lanciato un appello, raccolto anche da Elon Musk e grazie al sostegno di due deputati britannici è riuscito a ottenere il visto e a transitare in Algeria. Ha evitato il caldo del Sahara e per evitare di correre con 40 gradi si è mosso tra l'imbrunire e la notte – tra le 19 e le 5 – ed è ripartito alla volta di Cap Angela, a Biserta, dove è stato accolto in modo festante da chi lo ha celebrato, anche per la raccolta di 690.000 sterline, oltre 800 mila euro, da donare in beneficienza per la Running Charity, che lavora con i giovani senzatetto, e per Sandblast, un'associazione che aiuta gli sfollati del Sahara.
L'arrivo in Tunisia, la festa con il daiquiri
Domenica Cook, accompagnato da tanti amici e sconosciuti, ha percorso l'ultima tappa del suo lungo percorso. Lo ha fatto in stile Forrest Gump accompagnato da decine di persone che hanno corso con lui ed è stato accolto anche da una band punk britannica in un albergo di Biserta, i Soft Play, ex Slaves. La prima cosa che ha fatto è stato bere un daiquiri alla fragola. Un evento memorabile, ma c'è chi ritiene però che l'inglese non è stato il primo a compierla.
Jesper Olsen e la WRA contestano il record di Cook
Cook in 352 giorni ha percorso 10.100 miglia, che sono oltre 16.200 chilometri, attraversando 16 paesi. Un equivalente di 385 maratone dal Sudafrica alla Tunisia, ma il suo straordinario primato è messo in discussione da un piccolo organismo sportivo internazionale: la WRA – World Runners Association, che affermava che uno dei suoi fondatori meritava il riconoscimento rispetto a Cook. Il gruppo afferma che l'atleta danese Jesper Olsen abbia compiuto l'impresa per primo, esattamente nel 2010, quando ha corso 7.949 miglia da Taba in Egitto al Capo di Buona Speranza in Sudafrica, in 434 giorni.
Il gruppo WRA afferma che Olsen è stato il primo a fare quel tipo di impresa e non conta nulla che (come ha detto Cook) che il viaggio dell'inglese era più lungo di oltre duemila miglia. Il gruppo ritiene che la lunghezza dell'Africa è calcola in linea d'aria, per questo non conta che la distanza sia maggiore. Il presidente Phil Essam ha dichiarato al Telegraph che l'organismo riconosce il signor Jesper Kenn Olsen della Danimarca come la prima persona ad aver percorso l'intera lunghezza dell'Africa e contesta che: "Il cittadino britannico Russell Cook sia stato in assoluto il primo a farlo".
Olsen stesso ha minimizzato il record di Cook dicendo che altri corridori hanno percorso lunghezze simili a quella di Cook, e lo hanno fatto senza pause: "Serge Girard nella sua corsa mondiale ha attraversato cinque continenti e ha completato la sua corsa senza un solo giorno libero durante l'intera corsa. Confrontare questo con la corsa di Russ Cook ci sono stati diversi giorni liberi è un po' esagerato, non si tratta di attirare l'attenzione su me stesso. Ma per dare la giusta scala alle cose in modo che i corridori ricreativi possano farsi un’idea di dove sono i limiti massimi nell’ultra-running. E spero che trovino ispirazione".