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Running Allenamento: la tecnica migliore per prevenire infortuni

Correre è un atto naturale, ma richiede attenzione, cura dei dettagli e soprattutto tecnica. Ma non spaventatevi: bastano pochi accorgimenti per evitare posture sbagliate.
A cura di Mirko Cafaro
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Correre è un atto naturale: lo impariamo sin da bambini subito dopo aver preso coraggio e confidenza con i primi passi in posizione eretta. "Da quando ho imparato a camminare mi piace correre" per dirla con le parole del filosofo Friedrich Nietzsche. E in effetti è l'istinto a spingerci a perdere l'equilibrio per un attimo, per protenderci in avanti, sentir vibrare il nostro corpo per uno spostamento più rapido e abbandonarci alle gioie (e alla montagna di endorfine) che la corsa sa regalare. Ciononostante, anche il running – come vi diciamo ormai da qualche settimana – richiede grande attenzione, cura dei dettagli e soprattutto tecnica. Ma non spaventatevi: sono sufficienti pochi accorgimenti per evitare posture sbagliate e preservare il nostro corpo da eventuali acciacchi, o peggio infortuni.

Tanto per cominciare, è fondamentale evitare di fare passi troppo lunghi (proprio come ricorda un antico adagio), meglio brevi, rapidi, in cui il piede atterri ripetutamente dietro la linea immaginaria che congiunge il nostro ombelico al terreno (e quindi all'interno del nostro baricentro). Oltre quella linea si produrrebbe una frenata traumatica per il nostro corpo e correndo con una frequenza alta, si rischierebbe di ottenere l'effetto opposto a quello cercato: i passi si accorcerebbero e la falcata si allungherebbe all'indietro, non in avanti. La falcata è una conseguenza naturale di un gesto corretto e rapido, non bisogna cercare di allungarla artificialmente, pena il rischio di infortunarsi. Quanto al resto della postura: prestate attenzione a correre dritti, con anche, caviglie e testa sulla stessa linea e cercando di tenere alto anche il sedere. Il corpo sarà proteso in avanti per sfruttare la caduta continua come propulsione.

Inclinare solo il busto ci sbilancia e fa contrarre in maniera innaturale i muscoli posteriori delle cosce, con la conseguenza di dolori inevitabili e una corsa più goffa e faticosa. Guardando alla parte alta: le spalle devono essere rilassate, evitate di accumulare tutta la tensione tra trapezio, collo e cervicale. Lasciate oscillare le braccia ben aperte: quando il gomito arretra la mano deve sfiorare la coscia, o, in altri termini, il gomito deve essere aperto a 90 o più gradi; correre con le braccia raccolte rallenta e produce effetti sulla nostra schiena. Mento e sguardo, infine, non devono puntare a terra, ma dritti in avanti: la testa pesa molto e la sua posizione influenza il baricentro del corpo. Durante l'esercizio fisico, una buona distrazione potrebbe essere data dal contare i passi per minuto. Dovrebbero essere intorno ai 180 (90 per gamba): correndo con una frequenza minore, la gamba che poggia si stende troppo con possibili conseguenze sulle ginocchia.

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