Running Allenamento: la musica e il doping naturale
Uno dei modi per avvertire meno la fatica quando si corre ed evitare che la pigrizia e lo spirito conservativo prendano il sopravvento sulla voglia di proseguire l'allenamento è distrarre la mente, rilassarla e portarla lontano. Per dirla alla Christopher McDougall, nel suo libro "Born to Run", bisogna impedire alla "bestia" – così chiama quel pensiero fisso che subentra in alcuni momenti di debolezza – di spingerci a mollare tutto e andarci a bere una birra. Il primo rimedio, almeno per chi sta iniziando (ma ci sono anche molti runner esperti che non ne riescono fare a meno) è farsi accompagnare dalla musica. Studi hanno rivelato che melodie, ritmi movimentati e le giuste frequenze bpm – talvolta scelte per andare a tempo con il proprio passo – possono fare la differenza e rivelarsi una sorta di doping naturale. Non sarà un caso che, a partire dal 2007, alla vigilia della maratona di New York, la federazione americana abbia vietato l'uso di auricolari e riproduttori musicali in competizioni ufficiali.
La scelta della giusta playlist, di cui parleremo in un post successivo, peraltro può rivelarsi un incentivo ulteriore a uscire, testare la propria selezione, osservare le reazioni del corpo rispetto a un cambiamento del mondo esterno. Con il passare del tempo e un po' di esperienza vi accorgerete del mood più adatto alle vostre necessità. C'è chi ha bisogno di sonorità che mettano in moto la macchina e la sorreggano per tutto il percorso, altri di ritmi più concilianti. Il vostro autore, per esempio, ha scoperto dopo un anno di allenamenti di essere disturbato (agitato e distratto sarebbero le parole più giuste) da musica eccessivamente frastornante e di preferire canzoni più agevoli, magari anche da cantare, così da tenere sotto controllo la performance e il rendimento durante i "lenti" a sensazione (se riuscite a cantare mentre correte vuol dire che state tenendo un discreto passo per un allenamento non al massimo della soglia aerobica).
A proposito degli accessori che potreste utilizzare durante gli allenamenti, esistono sul mercato diverse tipologie di cuffie. Le più diffuse ormai si collegano wireless con lo smartphone attraverso il dispositivo bluetooth. Quanto alle dimensioni, si spazia facilmente da semplici auricolari ergonomici a cuffie da deejay, che magari possono tornare doppiamente utili durante l'inverno anche per proteggere le orecchie da vento e freddo. Un modello molto interessante, di recente presentato all'IFA di Berlino da Sony, è il "Walkman serie WS610", impermeabile e utilizzabile anche sott'acqua. Il dispositivo è progettato per garantire una vestibilità comoda e sicura durante la corsa, senza fastidiosi cavetti. Design semplice e lineare, composto da due auricolari facilmente indossabili e tenuti insieme da un archetto che segue la linea della nuca. Rispetto al precedente modello, inoltre, il WS610 dispone anche di un telecomando ad anello che consente di controllare la riproduzione dei brani ed eventualmente di rispondere anche alle telefonate senza fermarsi. Per caricare le proprie playlist basta collegarlo attraverso cavetto usb al proprio pc.
photo credit: Don McCullough