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Running Allenamento: dimagrire con l’effetto afterburn

Correre fa bruciare calorie molto più rapidamente di tanti altri sport; correre con costanza, poi, innesca un meccanismo virtuoso. Scoprite di che si tratta.
A cura di Mirko Cafaro
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Quante volte vi siete sentiti dire: "Se vuoi dimagrire veramente comincia a correre"? Noi tante. Ma avevamo sempre fatto scivolare l'invito per pigrizia, o prediligendo altre attività apparentemente più coinvolgenti e divertenti. Salvo poi scoprire – una volta colti dall'illuminazione del running – che c'era una grande verità in quelle parole. Correre fa bruciare calorie molto più rapidamente di tanti altri sport; correre con costanza, poi, innesca un meccanismo virtuoso che, superate le prime fatiche iniziali, consente di mantenersi in forma quasi senza accorgersene. E senza particolari privazioni a tavola. Sì, perché lo sforzo fisico produrrà contestualmente anche un'autoregolamentazione che ci porterà a prediligere carboidrati in preparazione alle uscite, proteine nella fase di recupero, verdura e frutta per il normale sostentamento quotidiano.

Il meccanismo virtuoso di cui vi parlavamo poc'anzi è il cosiddetto "effetto afterburn". Senza la pretesa di andarsi a infilare in questioni medico-scientifiche, non avendo le necessarie qualifiche, ve lo spieghiamo utilizzando le parole di Stefano Baldini nel suo libro "Quelli che corrono". "Una delle meraviglie del nostro corpo – scrive il campione olimpico – è che continua a lavorare per noi anche quanto riposiamo. Grazie alla corsa il metabolismo cresce in media di circa il 20 per cento e l'organismo continua a bruciare grassi persino mentre si dorme, arrivando addirittura a consumarne 10 grammi all'ora. Insomma, il segreto è quello di mantenere in allenamento la propria macchina brucia grassi; a quel punto ci pensa lei a non spegnersi più".

Ma come si arriva a questo risultato? Affidiamoci ancora alla sua attenta analisi: "Quando una persona corre, brucia i grassi. Se ne vanno, in particolare, quelli dei muscoli perchè la corsa pone il fisico in attività aerobica, ovvero fa lavorare il cuore fra i 120 e 140 battiti al minuto. Sopra la soglia anaerobica, invece, si consumano gli zuccheri perché l'organismo recluta energia che vanno spese velocemente". E ancora: "Una persona che corre, priva di qualsiasi allenamento, brucia in media 0,1 grammi di grassi ogni mezzo secondo. Bastano, però, quattro settimane di attività e le quantità si fanno più interessanti: il corpo brucia 5 grammi ogni mezzo secondo, una misura sempre piccola ma che è già 50 volte superiore quella iniziale. Quando le settimane diventano dodici, il corpo brucia 25 milligrammi ogni mezzo secondo". E in questa fase la corsa porta a bruciare molte più calorie complessive (almeno 65 al chilometro).

Il merito, secondo quanto ben descritto da Baldini, è del numero superiore di enzimi che il nostro corpo è portato a produrre e che sono destinati a distruggere i grassi. "In un corpo non allenato il rapporto tra gli enzimi che demoliscono i carboidrati e quelli che demoliscono i grassi è 10 a 1, in un corpo mediamente allenato il rapporto è 5 a 5; in un corpo ben allenato il rapporto si ribalta: 2 a 8".

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