Roma in pole per le Olimpiadi 2020. Seguono Tokyo, Istanbul, Madrid, Doha e Baku
E alla fine sono 6. Alle candidate già note per ospitare le Olimpiadi 2020 – Roma, Madrid, Istanbul, Tokio e Doha – si è infatti aggiunta all'ultimo momento anche Baku, la graziosa capitale dell'Azerbaijan protesa sul Mar Caspio. Ora, dopo averla spuntata su Venezia per rappresentare l'Italia al Cio, Roma dovrà superare altre 5 città, magari rispolverando (ma con prudente umiltà) il titolo illustre di Caput Mundi. D'altro canto, la preparazione tecnologica di Tokyo, sommata all'emotività generata dal terremoto e dal disastro nucleare, fanno della capitale nipponico la più importante avversaria di Roma.
La "battaglia", del resto, non sarà facile. Anzi, i tempi saranno ancora molto estesi e per convincere il Cio non basterà certo illustrare le bellezze della città. A parte i requisiti tecnici che ogni amministrazione deve dimostrare di possedere, conteranno di certo – e come sempre – anche le "public relation" avranno il loro ruolo determinante.
Per precisare i termini di questa lunga selezione, ricordiamo che le 6 città su elencate sono per ora soltanto Applicant cities ("richiedenti"). Soltanto dopo la presentazione delle lettere di garanzia da parte dei comitati olimpici del Cio e dopo la presentazione di un attento dossier, queste città diventeranno ufficialmente Candidates cities a maggio del 2012. Sarà una prima selezione che non è detto non venga superato da tutte le candidate, dal momento che in questa fase vengono presi in esame soltanto difetti formali delle domande di partecipazione.
Tra marzo ed aprile 2013 le diverse capitali verranno visitare e studiate da una Commissione di valutazione, che redigerà le proprie considerazioni sullo stato di preparazione delle città. Sulla base del documento redatto dalla Commissione, i membri del Cio – più di 100 – voteranno la candidata secondo loro più preparata ad accogliere l'evento. Soltanto il 7 settembre 2013 si conoscerà il nome della città che ospiterà le Olimpiadi del 2020.
