Rio 2016, scambio di persona all’antidoping: rimpatriato tecnico del Kenya
John Anzrah, uno dei tecnici keniani alle Olimpiadi di Rio 2016, è stato rimpatriato nel proprio paese dove è finito in galera ed ora dovrà addirittura comparire come imputato in un processo penale. Colpa di un vero e proprio scambio di persona, sebbene non sia chiaro dove finisca l'errore umano vero e proprio e dove inizi la volontarietà del caso. Anzrah, infatti, sarebbe entrato nel villaggio olimpico con un pass giornaliero che, tuttavia, consente un accesso limitato alle strutture.
Tra queste, la "grande assente" è la mensa olimpica: un "obiettivo" per il tecnico keniano che avrebbe chiesto a questo punto l'accredito dell'atleta Ferguson Rotich, per poter mangiare "a sbafo". Fin qui, il caso susciterebbe più ilarità che altro: certo sarebbe interessante confrontare le fotografie di tecnico ed atleta per capire come sia stato possibile eludere i controlli (che pure dovrebbero essere serrati), ma tant'è. Quello che però ha messo in subbuglio la vicenda è stata la commissione antidoping.
La task force olimpica, infatti, stava cercando proprio Rotich per un controllo a sorpresa: e così quando hanno "intercettato" Anzrah, ancora in possesso dell'accredito dell'atleta, lo hanno scambiato a loro volta per lui. La vicenda qui diventa ingarbugliata: pare che Anzrah abbia temporeggiato prima e poi "confessato" lo scambio d'identità. Ma non sarebbe in ogni caso riuscito a sottrarsi ai test, ai quali avrebbe addirittura partecipato firmando a nome dell'atleta. Una vicenda insomma in chiaroscuro: il dirigente olimpico keniano Kip Keino lo ha prontamente spedito a casa per slealtà, ed ad attendere il tecnico c'erano le forze dell'ordine che lo hanno immediatamente incarcerato in attesa del processo penale. Un vero e proprio "pasticcio" olimpico che rischia di mettere in cattiva luce l'avventura alle Olimpiadi del paese africano.