Rio 2016, ottima Ferlito, Ferrari si riscalda per il corpo libero
La ginnastica artistica ha un nuovo padrone Simone Biles si prende di potenza l'oro nel concorso individuale generale, con il punteggio stellare di 62.198 e un fantastico 15.933 al corpo libero. La statunitense, tre volte campionessa del mondo, vince di fatto la finale nella terza rotazione, alla trave e chiude con una routine splendida al corpo libero. si impone davanti a Alexandra Raisman (60.098, con uno splendido esercizio finale alla trave) La russa Mustafina, che aveva sognato dopo un ottimo esercizio alle parallele asimmetriche, paga punteggi bassi anche nell'ultima rotazione, al corpo libero, e si accontenta del bronzo (58.665). E' il quarto oro di fila per gli Usa nell'all round femminile alle Olimpiadi dopo i trionfi di Carly Patterson ad Atene, Nastia Liukin (davanti alla connazionale Shawn Johnson) a Pechino, e di Gabby Douglas a Londra. Carlotta Ferlito, ventesima a Londra nell'all round, è dodicesima (56.958). Vanessa Ferrari, ottava nell'individuale a Londra, è sedicesima (56.541), ma già guarda alla finale al corpo libero.
Le azzurre – Ferrari ripropone l'esercizio sulle note del Nessun Dorma al corpo libero, come prova generale della finale di specialità dove parte con speranze solide di medaglia. Finisce subito fuori dalla pedana dopo la prima diagonale, ma può essere comunque globalmente soddisfatta del suo esercizio (14.075 con 0.3 di penalità). Ferlito parte decisamente bene al corpo libero (14.125), che l'aveva molto penalizzata quattro anni fa. Accompagnata da Paolo Bucci, campionissimo azzurro ad Atlanta 1996 che la segue a Milano dopo il suo trasferimento da Catania, si distingue nelle prime due diagonali e per una parte artistica coinvolgente. Nella seconda rotazione, mentre tutte le più forti sono impegnati alle parallele asimmetriche, Vanessa torna a presentare i due avvitamenti al volteggio, che esegue molto meglio rispetto alla gara di qualificazione (14.633). Ferlito porta mezza rotazione in meno, ma l’esecuzione davvero elegante la ripaga (14.733). Dopo due rotazioni si ritrova nona, due posizioni davanti a Ferrari.
Le azzurre, che partono senza ambizioni di podio, si difendono anche nella terza rotazione. Ferrari, nonostante un paio di imprecisioni (alle parallele asimmetriche (tiene un po' divaricate le gambe nel salto di chiusura) chiude con 14.033 punti. Ferlito ottiene meno di un decimo di punto in più, 14.100 e salva la dodicesima posizione prima dell'ultimo esercizio, alla trave. Ferrari completa con 13.800 per un esercizio molto ben eseguito ma di ridotta difficoltà. Ferlito si riscatta alla trave, il suo attrezzo preferito, dopo la caduta in qualificazione. Si sbilancia solo leggermente nel salto in uscita e viene ripagata con un 14.000.
La battaglia per l'oro – Biles paga solo un po' alle parallele asimmetriche, l'attrezzo meno "solido" del suo programma (14.966). Il suo è un esercizio di grande potenza ma deve spingere nelle ultime due rotazioni dopo il 15.666 allo stesso attrezzo della russa Mustafina, bronzo a Londra nonostante il punteggio più alto in una singola specialità, il 16.100 proprio alle parallele, dove vinse poi l'oro individuale. La gara si accende mentre il pubblico si commuove per l'infortunio di Barbosa al corpo libero e s carica per l'esercizio alle parallele di Rebeca Andrade, richiamata in nazionale dopo la rottura del crociato dell'anno scorso. Biles, seconda dietro Mustafina a metà gara, ha però uno degli esercizi più belli e complessi alla trave (è l'unica a presentare lo tsukahara in uscita), eseguito con qualche piccola indecisione ma ripagato con un notevole 15.433 che le vale il sorpasso sulla russa. Mustafina, che ottiene solo 13.866, anche perché presenta un esercizio con difficoltà 5.3, 1.2 punti in meno della statunitense, viene avvicinata significativamente dalla statunitense Raisman, agile e sicura alla trave (14.866). Mustafina chiude con 13.933 al corpo libero, dove Simone Biles farà la differenza.
I record di Vanessa – Ferrari, terza italiana a partecipare a tre Olimpiadi nella ginnastica dopo Miranda Cicogna e Monia Bergamelli, è stata la prima azzurra a diventare campionessa del mondo (nel 2006). A Pechino fu undicesima nel concorso generale e decima con la squadra. A Londra settima nella prova di squadra e ottava nel concorso generale. Al corpo libero fu tradita dalla regola della “nota di esecuzione”. Arrivò a pari merito con la russa Mustafina, ma il regolamento che non consente due medaglie dello stesso metallo privilegiava i voti per la parte artistica. A Rio le regole sono cambiate. Le prove di qualificazione per la finale a squadre hanno determinato anche le liste di partenza delle finali di specialità e del concorso generale individuale, in cui tutte le 24 finaliste si esibiscono su tutti gli attrezzi. La somma dei punti dà la classifica finale. In caso di parità si tolgono man mano i punteggi peggiori fino a spezzare l’equilibrio.
I complimenti di Comaneci – A Rio è arrivata in forma, dopo i problemi al tendine d'Achille, e l'obiettivo di centrare finalmente la medaglia soprattutto nel corpo libero. Il Cannibale di Orzinuovi, o Super Vany, questi i suoi soprannomi anche se preferisce effetto farfalla (che è anche il titolo della sua biografia), Ha vinto 22 medaglie fra Mondiali, Europei e Coppa del Mondo), è stata la prima italiana ad eseguire lo "Tsukahara" al cavallo e al corpo libero. Ha superato infortuni e la mononucleosi, e in qualificazione ha sbalordito tutti al corpo libero. Ha ricevuto perfino i complimenti di una leggenda come Nadia Comaneci, quarant'anni fa capace del primo 10 perfetto nella storia della ginnastica. ““Faccio il tifo per chi merita” ha detto a Repubblica. “Per la mia Romania, per chi resiste come quel fenomeno di Oksana Chusovitina che a 41 anni è ancora qui. Anche Vanessa Ferrari è stata brava, dieci anni dopo il suo titolo mondiale nell’individuale ad arrivare in finale nel corpo libero. Senza sacrificio non arriva nulla. Né la gloria né la libertà. Piangere non serve, serve non mollare la presa”.
Ferlito, star delle teenager – Il nuovo regolamento ha spinto le atlete a privilegiare programmi particolarmente complessi e imposto anche una diversa morfoogia fisica delle ginnaste rispetto agli anni di Comaneci. E ha visto la crescita negli ultimi anni della siciliana Carlotta Ferlito, argento alla trave agli Europei 2011, bronzo con la squadra nella rassegna continentale del 2012, quinta alla trave ai Mondiali 2013 e assoluta protagonista ai campionati iridati dell'anno scorso.
Ferlito, che aveva iniziato con il nuoto sincronizzato con la sorella Ludovica, si sposta a Milano per allenarsi e si fa notare subito con le tre medaglie ai Giochi Giovanili di Singapore del 2009. Completamente diversa da Vanessa Ferrari, rimane per diverse stagioni la protagonista del programma di MTV "Ginnaste – Vite parallele" che racconta la vita quotidiana di alcune campionesse di ginnastica artistica che frequentano l'Accademia Nazionale di Ginnastica a Milano. Carlotta diventa una vera e propria star, va a Sanremo, le affidano un programma su Sky nel 2013 e scrive tre libri. Anche così si alimenta l'interesse e il futuro della ginnastica artistica.