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Rio 2016, Katie Ledecky l’imbattibile riscrive la storia

A Rio Katie Ledecky ha vinto quattro ori: solo Kristin Otto ne ha conquistati di più in una sola edizione. Ha dominato gli 800 con 11 secondi di vantaggio sulla seconda. Sulla distanza ha tutti i 13 migliori tempi al mondo di sempre. E guarda a Tokyo. “Voglio andare ancora più forte”.
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I campioni fissano il traguardo. Gli atri fissano i vincenti. È difficile però essere nella testa di di Jazz Carlin che sapeva di dover nuotare ancora per 11 secondi mentre Katie Ledecky frantumava il record del mondo degli 800 stile libero. È difficile essere nella testa di chiunque sia nella stessa vasca di Katie. Perchè Katie non perde mai.

Quattro ori individuali – A Rio ha vinto quattro ori, eguagliato il record per una statunitense Amy Van Dyken (1996) and Missy Franklin (2012). E sarebbero stati quasi certamente cinque se il CIO avesse inserito nel programma olimpico, come ai Mondiali, i 1500 al femminile: su questa distanzam da quando aveva 16 anni, ha migliorato quattro volte il record del mondo. Solo una donna, la tedesca dell'est Kristin Otto ne ha vinti di più in una sola edizione. Ha già quattro ori olimpici individuali, come solo Krisztina Egerszegi nella storia del nuoto femminile. E a Tokyo 2020 le chance di superarla potrebbero essere altissime. Per ora, comunque, Katie si concederà un'altra sfida. Cambia vita, almeno per un anno. Dopo sette titoli mondiali individuali e 13 record del mondo, Katie andrà al college, a Stanford, uno dei più rinomati d'America per il programma sportivo, con Simone Manuel, il primo atleta di colore a vincere un oro olimpico, la sua compagna di stanza a Rio. “I ricordi valgono molto più delle medaglie” ha detto prima di scoppiare in lacrime dopo l'ultimo trionfo all'Aquatics Stadium. “Gli ultimi quattro anni sono stati incredibili”.

Imbattuta dal 2010 sugli 800 – si può andare anche un po' più indietro. Perché il viaggio di Katie verso la gloria inizia un po' prima, in un pomeriggio di giugno del 2010 ai Potomac Valley Swimming Senior Championships. Ledecky ha 13 anni e sugli 800 metri viene battuta, con un distacco di 12 secondi, da Kaitlin Pawlowicz, che poi rimonterà la giovanissima Ledecky anche sui 1500. Kaitlin non ricorda nemmeno i dettagli di quella gara sugli 800, ma è un momento storico. Da allora Ledecky non ha più perso un 800 in carriera. E a livello internazionale, sui 400, è ancora imbattuta.

Londra 2012 – Il suo quadriennio d'oro inizia a Londra. A 15 anni stupisce il mondo. Si prende gli 800 metri di forza con il record degli Usa e quella che allora è la seconda miglior prestazione al mondo di sempre. Ma la leggenda di Katie l'imbattibile comincia davvero l'anno dopo, ai Mondiali di Barcellona. Per la prima volta scende sotto i 4 minuti nei 400 e firma i suoi primi record del mondo, sugli 800 e i 1500. E il meglio deve ancora venire.

Allenamenti duri – Katie ha un desiderio di vincere che brucia, un fuoco sacro che arde per la competizione. E un amore per il lavoro e l'allenamento senza uguali. A Rio il suo coach Bruce Gemmill, che la segue dal 2012, ha postato giovedì una foto di Katie ancora impegnata alle primissime ore del mattino, mentre le altre erano già rientrate da molto al villaggio olimpico. Gemmill le fissa due obiettivi: nuotare i 400 in 3'56 e gli 800 in 8'05.

Batte anche i maschi – Ogni giorno alla Georgetown Prep, Katie si è allenata in vasca alle 5 di mattina e alle 3 di pomeriggio, con gli esercizi in palestra tra le due sessioni. C'è un particolare tipo di allenamento che spiega bene il segreto di Katie Ledecky: 3 mila metri a tutta, 30 volte di fila i 100 stile libero. In una prova così, Katie è capace di battere sistematicamente anche molti compagni di allenamento, molti atleti maschi che escono con la fiducia sotto i tacchi.

In braccio a MJ – Veleggia praticamente da sempre sulle spalle dei giganti, Katie. Almeno dal 2000 quando la si vede ancora bambina, a tre anni, in una foto ora diventata un classico, in braccio a Michael Jordan. MJ ha appena sottoscritto un accordo con Ted Leonsis, proprietario di minoranza dei Washington Wizards, e Jon Ledecky, papà di Katie e proprietario di minoranza della franchigia NHL dei Wahsington Capitals, per formare la nuova cordata che avrebbe cercato di risollevare la in cui avrebbe militato lo stesso MJ nel suo secondo rientro per le due stagioni successive.

Il capolavoro di Rio – A Rio migliora di due secondi il primato del mondo sugli 800. Non ha rivali sulle 16 vasche: sono sue tutte le 13 migliori prestazioni al mondo di tutti i tempi. Ma anche sui 400 sa come farsi valere. Firma il primato olimpico in batteria (3.58.71) e in finale incanta in 3.56.46. La vera sfida però arriva sui 200. Katie duella con Sarah Sjostrom, campionessa nella gara regina, i 100 stile libero. Ha quasi mollato, ha confessato, nell'ultima vasca, ma arpiona l'oro in 1.53.73, tre decimi davanti alla svedese. È “solo” il terzo tempo mai nuotato al mondo.

Commozione – In quattro anni ha raggiunto e migliorato gli obiettivo che Gemmill aveva fissato a Londra. “Mi sono divertita tantissimo” dice fra le lacrime di gioia, dopo aver difeso il titolo sugli 800 con un tempo inferiore di 10 secondi rispetto a quattro anni fa. “Ci sono state notti in cui continuavo a pensare a come sarebbe stato questo giorno, a tutti gli ultimi quattro anni, e iniziavo a piangere. Volevo solo che questa settimana fosse importante”. È stata molto più che importante.

A Stanford – Ora c'è da pensare al dopo. Al passaggio a Washington DC, ai campionati NCAA di marzo. All'amicizia con Simone Manuel, che di ritorno dall'oro sui 100 stile condiviso con Penny Oleksiak (prima “millennial” sul gradino più alto del podio ai Giochi) la trova ancora sveglia davanti alla tv. “Non volevo andare a dormire senza abbracciarti” le dice. “Non c'era bisogno che aggiungesse altro” ha confessato Manuel, commossa. “Il solo fatto che fosse rimasta sveglia per me voleva dire tantissimo”.

Nuove sfide – Non deve stupire la sua scelta di andare almeno un anno al college. “Katie cerca ogni giorno una nuova sfida” ha spiegato Leah Smith, finita sesta nella finale degli 800 a 16 secondi dall'imprendibile Ledecky. “Le sue possibilità sono infinite”. E Katie guarda ancora più lontano. “Posso darmi nuovi obiettivi” ha detto. “Voglio andare ancora più forte”.

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