Rio 2016, Gatlin vince la prima sfida con Bolt
Gatlin batte Bolt nel primo confronto a distanza. L'americano, che arriva forte della miglior prestazione stagionale, vince la seconda batteria con un buonissimo 10.01 e una progressione già autorevole negli ultimi 50 metri. Bolt, arrivato un po' affaticato con uno stagionale da 9.98, chiude primo nella settima in 10.07 con la solita progressione dopo una partenza non straordinaria (0.156 di reazione). Ripescati Lemaitre e Kim Collins, fuori invece dalla semifinale il campione d'Europa Churandy Martina. Sono questi i verdetti delle otto batterie dei 100 metri che promuovono alla semifinale i primi due più gli otto migliori tempi ripescati fra gli atleti inizialmente esclusi.
Gatlin: bell'atmosfera – "L'atmosfera è bellissima, sembra di essere a una partita di calcio" ha detto Gatlin, che precede sul traguardo. Bailey, di Antigua e Barbuda, capace di sorprendere allo sprint il trinidadense Sorrillo partito meglio di tutti che , come a Londra/migliorando il suo risultato di Londra. Davvero bello il 10.03 dell'ivoriano Meite che vince la sua gara davanti a Brommel e a Lemaitre, sussulto d'orgoglio del francese che negli ultimi tempi ha fatto vedere cose decisamente migliori sui 200 e va vicino al personale stagionale (10.16). Yohann Blake, il giamaicano che sfidò Bolt pagandone le conseguenze, arrivato dopo il 9.98 ai Trials, passa da primo con un 10.11 in controllo e l'accelerazione indispensabile.
Fuori Martia – Ce la fa, per ripescaggio, Kim Collins, che a 40 anni quest'anno ha ritoccato il suo personale, e dopo un notevole scatto dai blocchi, chiude quarto nella sua batteria, la terza, vinta dal cinese Xie in 10.08 (suo nuovo personal best). Avanza anche Brown che vince la prima batteria (10.13) davanti al britannico Ujah mentre Ogunlewe e Ogunode pasticciano un po' in partenza. Bene anche il canadese De Grasse che vince la sua prova, in una batteria piuttosto densa e difficile, in un buonissimo 10.04, davanti al sorprendente giapponese Cambridge. Deludono il francese Vicault, capace di eguagliare il suo personale quest'anno (9.86 a Montreuil-sous-Bois), solo quarto in 10.19. E soprattutto il campione d'Europa Churandy Martina, solo quinto in un modesto 10.22.
Bolt per la storia – Dovesse vincere, Bolt diventerebbe il primo a conquistare tre ori di fila nella gara regina della pista, i 100 metri. Batterebbe così i due trionfi consecutivi di Carl Lewis (1984 and 1988) e Archie Hahn (1904 e 1906, nei cosiddetti Giochi intermedi di Atene). “Un terzo trionfo di Bolt sarebbe un grande risultato” ha scritto all'Associated Press lo storico Bill Manlon, “ma non tra i più straordinari nella storia olimpica. Sarebbe comunque dietro i quattro ori di fila di Lewis nel salto in alto e di Al Oerter nel disco. Se invece dovesse centrare per la terza volta la tripletta 100, 200, 4×100 allora sì che sarebbe tra i più grandi di sempre”.
Tripletta promessa – "Non perderò uno di questi ori: sono qui per vincere ed è un obiettivo alla mia portata" ha detto Bolt nella conferenza stampa al suo arrivo a Rio nella "Cidade das artes" di Barra da Tijuca, tra ballerine di samba e percussionisti della scuola Salgueiro."Qui finora mi trovo benissimo – ha detto ancora il Lampo – Non ho nulla di cui lamentarmi. L'unico problema è che ho dovuto comprare un televisore: Asafa ne aveva bisogno e io sono un bravo compagno di stanza… Sto lavorando bene, la pista dell'Engenhao mi piace e qui sento amore ed energia positiva nei miei confronti. Sono felice di essere di nuovo in Brasile: qui ho fatto gare anche in spiaggia e la gente mi ha sempre appoggiato. Per questo prometto spettacolo".
30 anni e un futuro incerto – La tripletta eventualmente lo porterebbe allo stesso livello di Paavo Nurmi e di Lewis, con nove ori olimpici in carriera. A 30 anni, Bolt si presenta a Rio anche con un occhio al futuro post-atletica. "E' una bell’età" ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport papà Wellesley, che continua a gestire una drogheria a Sherwood Content. "A volte cerchiamo di capire che intenzioni abbia per il futuro. Ma come molti genitori non otteniamo grandi indicazioni. Siamo abbastanza certi rimarrà nel mondo dell’atletica, ma non sappiamo con quale ruolo". Per farsi una famiglia, invece, c'è ancora tempo. Meglio pensare a fare il tifo per il Manchester United, che domani farà il suo esordio in Premier a Bournemouth.
Gatlin per il primato – Ma Bolt, spinto da otto record del mondo e 11 titoli iridati, non è l'unico che insegue la storia. Anche Justin Gatlin, a 34 anni, punta al primato oggi di Linford Christie (32 anni a Barcellona '92) e diventare il più anziano di sempre sul podio olimpico dei 100 metri. L'americano, due volte sospeso per doping, è certo una delle figure più controverse dell'atletica mondiale. In un'edizione segnata dalle polemiche per le decisioni diverse da federazione a federazione sui russi e dalla severità contro Shwazer, scandite dalle polemiche degli stessi atleti contro la presenza di avversari un tempo sospesi (vedi il dibattito a distanza King-Efimova), Gatlin è ancora il principale rivale di Bolt.
"Ho scontato la pena" – "Ho scontato la mia squalifica" diceva mercoledì all'Associated Press. "Ho superato quella situazione, sono andato avanti. Ha un solo titolo mondiale all'attivo, ormai datato 2005, e in otto confronti sul tartan ha battuto Bolt solo una volta, nel 2013. Ma non vede la sua sfida a Bolt come il duello fra "il Buono e il Cattivo" che molti hanno dipinto. "Le persone tendono a mettere un'etichetta a tutti, anche se poi non vogliono andare a conoscere la storia in profondità. In tanti mi sono venuti vicino al villaggio olimpico, al bar, e mi hanno mostrato affetto, mi hanno invitato a dare il meglio. Io ho lavorato duro per risalire dal fondo quando non avevo nulla. Ho lavorato duro per essere di nuovo dove sono. Credo che la gente debba lasciar funzionare il sistema e non pensare di essere giudice e giuria insieme".
Chi vincerà? – È una competizione piuttosto agé, questa dei 100 metri a Rio, tra Bolt favoritissimo per i bookmakers (Snai lo quota 1.50) e Gatlin, più anziano sprinter Usa a qualificarsi alle Olimpiadi dal 1912. I giovani sprinter, l'americano Trayvon Bromell e il canadese Andre de Grasse su tutti, sembrano poter puntare al massimo al podio. Ma non a contrastare lo strapotere di Bolt, che ha battuto Gatlin ai Mondiali del 2015 e ritrova una pista dipinta di blu come a Berlino, quando firmò il suo ultimo record del mondo.