Rio 2016, carabina: Campriani stellare, è oro da 10 metri!
La voleva, la sentiva, la cercava. Sognava una seconda medaglia olimpica consecutiva da 10 metri, Niccolò Campriani. Ha avuto un secondo oro a 5 cerchi con 206.1 punti, davanti all'ucraino Kulish e al russo Maslennikov. E' il terzo oro per l'Italia a Rio, il trionfo del miglior rappresentante della carabina azzurra. Ha vinto per manifesta superiorità, nonostante un formato che non gli piace. Ha portato l'Italia sul tetto del mondo del tiro a segno, ha riscattato il sesto posto della compagna Petra Zublasing. E ha lanciato la sfida per la gara da 50 metri, per la difesa dell'oro.
Record in qualificazioni – Campriani, icona delle Fiamme Gialle, ha stampato in qualificazione il nuovo record olimpico, 630,2 punti in 60 colpi, con una prima decina da "soli" 104,1 e un crescendo nelle successive (105.2, 104.5, 105.4, 105.8 e 105.2). Un punteggio che quattro anni fa si sarebbe trasformato in una chance quasi sicura di medaglia. A Londra, infatti, dove vinse l'argento da 10 metri e l'oro da 50, i punteggi della qualificazione si portavano in finale. Ma ora non più. Ora gli otto ripartono da zero e, con il meccanismo che ha "tradito" Petra Zublasing, dopo le prime serie ogni due tiri viene eliminato chi ha il punteggio inferiore.
Nuovo format – Un formato che a Campriani piace comunque poco. "Una delle mie qualità più grandi è che, se tutto non è perfetto, io non accetto compromessi, tiro solo quando mi sento a posto" diceva alla vigilia a Sportface. "Mentre adesso in finale, con tempi velocissimi e a comando, al di là di come ti senti, al di là di quello che hai in testa, al di là di quanto possano essere tesi i muscoli, quel grilletto lo devi strappare via per forza. Quindi mi trovo a tirare dei colpi che non voglio lasciare, però lo devo fare”. Si è invece fermato lontanissimo dalla finale l'altro italiano in gara, il veterano Marco De Nicolo, alla quinta Olimpiade. Il lombardo, argento ai Giochi Europei e quinto agli ultimi Mondiali a Granada, capace di sfiorare la medaglia olimpica nella tre posizioni ad Atene 2004, ha chiuso le qualificazioni al 30° posto, con 620.5 punti (105.0, 103.0, 102.9, 102.9, 102.1 e 104.6).
La finale – In finale, Campriani sfida il russo Maslennikov, campione del mondo junior 2014 e vincitore qui due mesi fa della tappa di Coppa del Mondo, il croato Gorsa, gli ucraini Kulish e Tsarkov, Bindra, unico oro olimpico individuale nella storia indiana, l’ungherese Sidi, il detentore del record del mondo (tiratore esperto quanto stravagante, che si carica cercando l'emozione e l'adrenalina) e il bielorusso Charheika. Mancano i cinese Cao e Yang, i primi due nel ranking mondiale nella specialità. Campriani apre la finale con un 10.7 seguito però da un tiro da 9.2 non proprio positivo. Campriani è quarto prima della prima delle sette serie da due colpi che segnano le prime eliminazioni. Il 10.9 di Kulish, il colpo perfetto, inaugura la serie. L'azzurro invece comincia con un 9.9 la coppia di tiri da preparare in 50 secondi, più che bilanciato dal 10.8 successivo. Tsarkov è il primo a lasciare l'arena con 79.7. Campriani dopo la prima delle serie da 2 è secondo con 82 punti e procede con un 10.2 mentre Bindra fa esplodere i tifosi indiani allo Shooting Centre. Il secondo a lasciare la finale è Gorsa a quota 101 netti. Niccolò è terzo, con 4 decimi di punto da Kulish, in testa. L'azzurro rimane a pari punti con Bindra: un altro indiano, dunque, sulla sua strada, come Gagan Narang a Londra quattro anni fa.
Quarto dopo 6 serie – Campriani si complica un po' la vita con il primo colpo della quinta serie, un 9.7 che lo allontana dalla vetta, solo parzialmente tamponato dal 10.3 successivo. Il bielorusso Chareika chiude sesto e saluta mentre il mirino si fa piccolo, si inizia a sudare, i pensieri negativi si affollano ed è sempre più difficile ricordarsi di non avere paura, il messaggio che l'azzurro ha voluto come titolo per la sua autobiografia. Il 9.7 di Bindra non scalda, il 10.3 riporta Campriani di nuovo vicino al podio, alle medaglie. Il 10.5 che segue spegne le speranze di Sidi in una sesta serie che vede il sorpasso di Maslennikov su Kulish con Bindra terzo e Campriani quarto, tutti racchiusi in sei decimi.
Campriani apre la serie che garantisce le medaglie con un 10.6: dopo 15 tiri l'azzurro è secondo, ma non c'è da amministrare o da difendere. Serve un "10 bello" parola di Zublasing, e arriva. Campriani si assicura la medaglia, mentre Kulish e Bindra si giocano il podio al colpo di spareggio: è l'indiano che amaramente saluta i tanti connazionali presenti che avrebbero forse potuto condizionare i tiri per l'oro. E' "solo" da 9.9 il primo tiro dell'azzurro, ma gli avversari non fanno tanto meglio (10.1 e 10.3). Campriani, in testa, allunga. Maslennikov, capace di 14 tiri da 10 in Coppa del Mondo qui allo Shooting Centre, si accontenta del bronzo. L'azzurro si gioca l'oro con Kulish: mette pressione con 10.6, e l'ucraino risponde solo con un 10.4. Ha 6 decimi da difendere prima dell'ultimo colpo, il ventesimo, che vale una vita. L'ucraino firma la resa co n un brutto 9.9. Campriani chiude con uno splendido 10.7. E' il suo secondo oro olimpico, e la festa esplode. Ha lavorato sodo, Niccolò, ha studiato i migliori del mondo, ha cancellato paure e difficoltà. Perché, come gli ripete lo psicologo dello sport americano Edward Etzel: ‘La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia’.