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Rio 2016, atletica: Ayana frantuma il record del mondo nei 10 mila

L’etiope, alla seconda gara di sempre nei 10.000, migliora di 14 secondi il record del mondo che risaliva al 1993. Tutte le prime 4 sotto i 30′. Sorpresa nel disco: fuori nelle qualificazioni il campione olimpico Harding. Passa Benedetti negli 800, Ottavo Giupponi, col personale, nella marcia.
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La regina dei Giochi debutta col botto a Rio. È il record del mondo nei 10.000 dell'etiope Almaz Ayana a segnare la prima giornata dell'atletica olimpica. È una delle finali a cinque cerchi migliori di sempre a incoronare Ayana, che gareggiava solo per la seconda volta in carriera sulla distanza (e alla sua prima aveva battuto Tirunesh Dibaba con il miglior tempo di sempre per una debuttante nella gara più lunga dell'atletica su pista).

Sogno – Ayana ha chiuso in 29'17″45 e ha così demolito di 14 secondi il primato del mondo della cinese Wang Junxia che resisteva dal 1993. “Questa vittoria significa tutto per me” ha detto, “è un sogno che si avvera. Non avrei mai pensato che sarebbe potuto succedere”.

Finale da record – La finale è strepitosa. Tutte le prime quattro chiudono sotto i 30 minuti, un muro che nessun'atleta aveva mai battuto negli ultimi sette anni. E le prime tre fanno registrar tutte tempi migliori del precedente record olimpico. L'argento è andato alla campionessa del mondo, la kenyana Vivian Cheruyot, con Dibaba, la campionessa olimpica di Londra, solo terza. Tutte le prime 13 in classifica hanno migliorato il proprio personale e in cinque hanno realizzato il nuovo primato nazionale.

Ora i 5 mila – “Non riesco a credere a quello che ha fatto” ha detto alla BBC Paula Radcliffe, che ancora detiene il primato del mondo nella maratona. Ayana adesso si concentrerà sulla gara che più le piace, i 5.000, che l'ha incoronata campionessa del mondo a Pechino l'anno scorso. È lei la grande favorita per la doppietta 5.000-10.000, un'impresa riuscita nella storia alle Olimpiadi solo a Dibaba, che ha ancora il record del mondo sui 5 mila, che Ayana ha avvicinato di quattro secondi a giugno.

Posti vuoti – Mettere la finale di mattina, rompendo così la routine che vuole le batterie a inizio giornata e le gare per le medaglie nel pomeriggio-sera, è un tentativo peraltro nemmeno troppo riuscito per riempire le tribune. Rio offre infatti una cornice ben diversa rispetto all'Olimpico di Londra, già pienissimo anche per le batterie, che aveva accompagnato con un entusiasmo coinvolgente il trionfo nell'eptathlon di Jessica Ennis-Hill. Tanti, troppi i posti vuoti sulle tribune a Rio che preoccupano anche il presidente della IAAF, Sebastian Coe. “Non mi aspetto di vedere il tutto esaurito” ha detto, “anche perché c'è stato qualche problema di programmazione”. Chiaro, anche se non esplicito, il riferimento alle finali messe in calendario nella tarda serata brasiliana.

Disco, fuori Harding – L'altra grande sorpresa arriva dal lancio del disco. Ed è una sorpresa decisamente negativa. Non passa alla finale, infatti, il campione in carica Robert Harding, solo quindicesimo nei lanci di qualificazione. Così, mentre il polacco Piotr Malachowski chiude con la miglior misura, sarà solo il fratello Christian a difendere il nome della famiglia Harding nella corsa alle medaglie.

Marcia, dominio cinese – Tutto come da programma nella 20 km di marcia, la gara senza più Alex Shwazer in pista. Dominio cinese avrebbe dovuto essere e dominio cinese è stato. La gara si decide negli ultimi chilometri, dopo l'ininfluente fuga iniziale del britannico Tom Bosworth, quotato 100-1 dai bookmakers inglesi. L'oro va al al cinese Zhen Wang che chiude in 1h19'14", l'argento al connazionale Zelin Cai in 1h19'26". Bronzo all'australiano Dane Bird-Smith in 1h19'37". Molto positivo l'ottavo posto di Matteo Giupponi che stabilisce anche il suo personal best con 1h20'27".

800, Rudisha sul velluto – Male anche Nijel Amos del Botswana, argento a Londra, solo settimo nelle batterie di primo turno degli 800 e subito eliminato. Nessun problema, invece, per David Rudisha. “Sono in buona condizione” ha detto, “non c'è dubbio. Sto ritrovando la giusta potenza nello sprint finale, negli ultimi 100 metri. Sono di nuovo nella condizione di controllare le gare”.

Bene Benedetti – Passa bene le batterie nel doppio giro di pista l'azzurro Giordano Benedetti, che tornerà in pista domani per la semifinale. "E' stato un debutto olimpico stupendo” ha detto. “Volevo rompere il ghiaccio in questo modo per augurare il meglio a tutta la squadra e partire con un buon segnale. Sono felice, ora bisogna rimanere concentrati. Mi sono reso conto subito che era una gara tattica, ma già poco dopo il via ero davanti a controllare, forte dell'esperienza ai Mondiali dell'anno scorso. Poi ho voluto forzare negli ultimi duecento metri, ho visto arrivare il giapponese Kawamoto però sono riuscito a precederlo”.

Eptathlon – Da applausi il duello britannico nell'eptathlon. Katarina Johnson-Thompson guida dopo due prove, grazie all'1.98 che rappresenta il nuovo primato britannico del salto in alto, terza Jessica Ennis lanciata da un buonissimo 12.84 nei 100 ostacoli.

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