Paralimpiadi 2024

Rigivan Ganeshamoorthy: “Non scherzare sulla disabilità è primitivo, una fissazione dei normodotati”

L’atleta Rigivan Ganeshamoorthy, medaglia d’oro alle Paraolimpiadi di Parigi nel lancio del disco, si racconta in una lunga intervista dando spazio come sempre alla sua grande ironia e spontaneità.
A cura di Simona Berterame
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Classe 1999, Nato a Roma da genitori dello Sri Lanka, è affetto dalla sindrome di Guillain-Barré ed è diventato un atleta paralimpico quasi per caso, senza essersi mai avvicinato allo sport prima della malattia. Questo è in estrema sintesi il curriculum di Rigivan Ganeshamoorthy, il neocampione Paralimpico del lancio del disco che oggi conosciamo tutti per le sue interviste ironiche e molto romane.

Il record del mondo

Rigivan non ha riportato da Parigi a Roma (per la precisione a Dragona) solo una medaglia d'oro ma ha stabilito il nuovo record del mondo con la misura di 27,06 metri. Nello specifico però ha battuto il record ben tre volte in una sola competizione. Prima ha battuto il record stabilito in precedenza dal brasiliano Andre Rocha poi ha battuto se stesso per ben due volte.

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Lo abbiamo incontrato nella palestra Heaven di Ostia, dove Rigivan si allena da tempo sotto la guida del suo preparatore atletico Enrico Ruffini. Il giovane atleta non si rende ancora conto della notorietà che ha ottenuto, non solo per la sua medaglia olimpica ma soprattutto per le sue battute ironiche durante l'intervista sulla Rai. "Non mi aspettavo tutto questo aspetto, devo ancora realizzare davvero" ci dice.

Il pensiero di Rigi sull'ironia e la disabilità

Durante la lunga chiacchierata ci spiega perché è così importante l'ironia anche quando si parla con una persona con disabilità: "Io scherzo sempre sulla mia condizione con i miei amici e la mia famiglia, il fatto che non si possa scherzare con noi e su di noi disabili è una cosa primitiva, una fissazione dei normodotati. Noi preferiamo invece di gran lunga essere trattati come tutti". E riguardo alla sua malattia, che gli è stata diagnosticata nel 2017, aggiunge di "doverla ringraziare perché le ha permesso di scoprire lo sport e tante persone meravigliose che ora collaborano con lui".

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