Rigivan Ganeshamoorthy cerca un manager: “Sono solo e ho 3mila richieste dal mondo dello spettacolo”
Rigivan Ganeshamoorthy è diventato la grande star italiana delle Paralimpiadi 2024 a Parigi: la medaglia d'oro vinta nel lancio del disco F52 lo ha portato sotto ai riflettori e l'atleta ha saputo catturare il pubblico con la sua immensa simpatia che lo ha reso virale fin dalla prima intervista. Il grande trionfo, con tanto di record del mondo stabilito, lo ha fatto diventare uno dei simboli del movimento paralimpico azzurro ma adesso per lui potrebbero aprirsi le porte del mondo dello spettacolo.
Rigi è alla ricerca di un agente che possa aiutarlo in questa nuova avventura, una guida in un contesto che per lui è totalmente nuovo. La sua popolarità è schizzata alle stelle dopo l'intervista rilasciata a Parigi, quando era fresco di oro: la sua vittoria era stata schiacciante ma più di tutto le persone erano rimaste colpite dal suo modo di fare, dal grande sorriso e dall'ironia con la quale accompagnava ogni dichiarazione.
Rigi cerca un agente: può entrare nel mondo dello spettacolo
Dopo la parentesi delle Paralimpiadi conclusa con grande successo, per l'atleta è tempo di pensare anche ad altro. La volontà, come rivela AGI, è quella di entrare nel mondo dell'entertainment seguendo la strada tracciata da altri suoi colleghi come Bebe Vio e Manuel Bortuzzo. A margine della cerimonia di riconsegna del Tricolore olimpico e paralimpico al Quirinale Rigi ha rivelato le sue difficoltà: "Ho avuto tante richieste dal mondo dello spettacolo però sono da solo e non avendo un manager che mi assiste, che mi smista, è molto pesante. Infatti ho ancora 3.000 richieste da leggere – sono davvero più di 30.00 richieste – e non so dove andare. Aspetto un manager che mi dia una mano".
Il lanciatore del disco si è scontrato con la realtà di un sistema che ancora non gli appartiene e nella quale si sta addentrando con molta cautela, seguendo sempre l'istinto e senza perdere la sua autenticità: "Ho trovato dei manager, purtroppo però fanno dei contratti dove non sei più libero e io voglio un minimo di libertà e loro non te lo concedono". È inevitabile pensare che dopo queste Paralimpiadi Rigi sia diventato un punto di riferimento per tutti gli atleti italiani, ma lui con molta umiltà si discosta da questo titolo:"È una grossa responsabilità essere un punto di riferimento. Io preferisco seguire la massa".