Rifiuta di vaccinarsi, allenatore di football americano licenziato in tronco: perde una fortuna
Difendere fino alle estreme conseguenze posizioni no vax è costato carissimo a Nick Rolovich, allenatore capo della squadra di football americano della Washington State University, ed a quattro suo assistenti: sono stati tutti licenziati in tronco per il loro rifiuto di ricevere il vaccino anti Covid, a fronte della normativa in vigore nello Stato di Washington, che obbliga ad immunizzarsi tutti i dipendenti di strutture pubbliche, quindi anche dell'università statale.
Che i nodi sarebbero prima o poi venuti al pettine, si era già capito in estate, quando il 42enne aveva già detto che non si sarebbe vaccinato. Poi quando ha capito che era spalle al muro, ha provato ad aggirare la norma chiedendo l'esenzione per motivi religiosi, come aveva già provato a fare la stella dei Golden State Warriors Andrew Wiggins, con esiti identici: richiesta bocciata. A quel punto la WSU non ha avuto altra scelta che licenziare il proprio dipendente più pagato. Lo stipendio di Rolovich è altissimo, se paragonato ai nostri standard per un allenatore: il suo contratto di 5 anni prevede infatti il pagamento complessivo di ben 15,6 milioni di dollari (13,4 milioni in euro), con 4 anni ancora rimanenti.
"Questo è un giorno scoraggiante per il nostro programma di football – è stata la posizione dell'ateneo, espressa in una nota dal Director of Athletics Pat Chun – La nostra priorità è stata e continuerà ad essere la salute e il benessere dei giovani della nostra squadra. La leadership della nostra squadra è piena di giovani di carattere, altruismo e resilienza e siamo fiduciosi che questi stessi attributi aiuteranno a guidare questo programma mentre andiamo avanti". La vicenda tuttavia non finirà qui, visto che Rolovich ha annunciato tramite il suo avvocato che farà causa all'università per licenziamento illegale, in parte a causa del "comportamento discriminatorio e vendicativo" proprio del direttore sportivo.