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Rebecca Cheptegei è morta a 33 anni: l’olimpionica non ce l’ha fatta dopo che le era stato dato fuoco

La maratoneta olimpionica Rebecca Cheptegei non ce l’ha fatta, troppo gravi le ustioni su tutto il corpo dopo che il suo ex fidanzato le aveva dato fuoco con una tanica di benzina domenica scorsa. L’atleta 33enne ugandese aveva appena partecipato alle Olimpiadi di Parigi.
A cura di Paolo Fiorenza
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Terribile notizia per il mondo dell'atletica leggera e dello sport tutto: la maratoneta olimpionica ugandese Rebecca Cheptegei è morta giovedì a 33 anni a causa delle devastanti ustioni riportate domenica scorsa, quando l'ex fidanzato Dickson Ndiema le aveva dato fuoco con una tanica di benzina. L'annuncio della tragica fine dell'atleta, che aveva gareggiato alle ultime Olimpiadi di Parigi, è stato dato dalla Federazione ugandese di atletica: "Siamo profondamente addolorati nell'annunciare la scomparsa della nostra atleta, Rebecca Cheptegei, avvenuta questa mattina presto, tragicamente vittima di violenza domestica. Come federazione, condanniamo tali atti e chiediamo giustizia. Che la sua anima riposi in pace".

Rebecca Cheptegei era ricoverata da domenica con ustioni sull'80% del corpo

Rebecca Cheptegei è morta giovedì 5 settembre dopo alcuni giorni di agonia al Moi Teaching and Referral Hospital di Eldoret, dove era ricoverata in terapia intensiva in seguito all'efferato attacco di domenica 1 settembre da parte del suo ex compagno, anch'egli ricoverato per ustioni nello stesso nosocomio. Il dottor Owen Menach del MTRH ha confermato la morte della giovane spiegando che il suo organismo non ha retto alla terribile aggressione che le aveva provocato ustioni sull'80% del corpo: "Purtroppo l'abbiamo persa perché ieri sera tutti i suoi organi hanno ceduto", ha detto stamattina il medico.

Il dottor Menach ha aggiunto che l'ospedale avrebbe fornito un rapporto completo più tardi nel corso della giornata. L'ex fidanzato – adesso omicida – della Cheptegei, Dickson Ndiema Marangach, aveva riportato anch'egli ustioni, nel suo caso soltanto sul 30% del corpo, durante la lite che poi era degenerata fino al punto di dare fuoco all'atleta. L'uomo resta ricoverato nel reparto di terapia intensiva del medesimo ospedale.

L'aggressione dell'ex fidanzato, le ha dato fuoco con una tanica di benzina

Il terribile episodio è avvenuto poche settimane dopo che l'ugandese aveva preso parte alla maratona ai Giochi di Parigi, dove si era classificata 44sima. La polizia del Kenya ha confermato che la Cheptegei è stata aggredita domenica nella città di Endebess, nell'ovest del Kenya, vicino al confine con l'Uganda, quando l'atleta ugandese stava rientrando a casa con le sue due figlie. Rebecca si era trasferita lì di recente per essere più vicina alle migliori strutture di allenamento keniote. Il comandante della polizia della contea di Trans Nzoia ha affermato che il suo ex compagno aveva comprato una tanica di benzina, gliela aveva rovesciata addosso e le aveva dato fuoco durante una lite avvenuta domenica scorsa.

Suo padre Joseph Cheptegei – nel chiedere giustizia per Rebecca (qui sopra il video) – ha affermato che i due stavano litigando per il terreno di proprietà della donna a Endebess, a Trans Nzoia, poco prima che si verificasse l'attacco. "Erano solo amici e mi chiedo perché volesse portar via delle cose che appartenevano a mia figlia", ha detto il padre, rivelando anche che le due figlie della maratoneta sono stati concepiti da un altro uomo che vive in Uganda e non dall'aggressore.

"Si ritiene che l'uomo si sia intrufolato nel complesso intorno alle 14 di domenica, mentre la donna e i bambini erano in chiesa", ha affermato il comandante della polizia. Al ritorno della giovane, Dickson – che si era portato con sé della benzina – ha cominciato a versarla addosso a Rebecca prima di darle fuoco: "La coppia è stata sentita litigare fuori casa. Durante la lite, il fidanzato è stato visto versare un liquido sulla donna prima di bruciarla. Anche il sospettato è stato travolto dalle fiamme e ha riportato ustioni". Si salverà, ma lo attendono le porte del carcere.

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