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Olimpiadi Parigi 2024

Raygun diventa un caso dopo le Olimpiadi, scatta la teoria del complotto: “Mai visto tanto odio”

Raygun finita nell’occhio del ciclone dopo la sua gara nella breakdance: è finita addirittura al centro di una petizione per indagare su come sia arrivata ai Giochi di Parigi.
A cura di Marco Beltrami
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Rachael Gunn è stata senza dubbio una delle atlete copertina delle Olimpiadi, purtroppo per lei però non per meriti particolari. Quella che è conosciuta ormai meglio come Raygun, ha rappresentato l’Australia nella gara di breakdance, con la sua prova diventata virale. Goffa e lontana anni luce dalle prove delle sue colleghe, Gunn ha visto la sua popolarità schizzare alle stelle: basti pensare che è finita addirittura al centro di una petizione per indagare su come sia arrivata ai Giochi di Parigi.

Raygun diventa un caso dopo la breakdance alle Olimpiadi

Una prova bizzarra la sua nel torneo olimpico di Breaking che ha lasciato perplessi anche tutti coloro i quali non sono esperti di questa disciplina che sarà rimossa nelle prossime Olimpiadi. Zero punti, prese in giro, meme sul suo passo del canguro dappertutto, e una fama di “personaggio particolare” per Raygun, ballerina 36enne che da 10 anni si confronta con la breakdance. Troppo evidente e anche imbarazzante la differenza con le sue avversarie, con la stessa Gunn che ha spiegato: "Non avrei mai battuto queste ragazze in quello che fanno meglio, le mosse dinamiche e di potenza, quindi volevo muovermi diversamente, essere artistica e creativa, perché quante volte in una vita hai la possibilità di farlo su un palcoscenico internazionale".

Petizione contro la breakdancer Raygun dopo i Giochi di Parigi

Ad una settimana dalla sua chiacchieratissima esibizione a Parigi 2024 ecco dunque la petizione indirizzata al Primo Ministro Anthony Albanese e al Comitato olimpico australiano che chiede che Gunn e la capo missione australiana Anna Meares siano ritenute "responsabili per condotta non etica". Il focus della campagna, è incentrato sulle accuse a Raygun di aver manipolato insieme ad altri il processo di selezione degli atleti per le Olimpiadi, contribuendo dunque ad “insabbiare” le prove di atleti di breakdance più giovani.

La reazione di Raygun alla petizione e alle critiche

E Raygun come ha reagito? In un video ha commentato con amarezza quanto accaduto, con la gioia per la popolarità trasformatasi poi in altro "Ciao a tutti, sono Raygun. Voglio iniziare ringraziando tutte le persone che mi hanno sostenuto. Apprezzo la positività e sono felice di aver potuto portare un po' di gioia nelle vostre vite. Questo è quello che speravo". La breakdancer australiana si è rivolta così agli haters: "Non pensavo che avrebbe aperto la porta a così tanto odio. Ad essere onesti, è già stato terribile. Anche se mi stavo divertendo, l'ho preso anche molto sul serio. Ho lavorato duro e ho dato il massimo. Veramente e veramente".

In merito alle accuse sulla sua selezione, Gunn ha tagliato corto chiedendo anche rispetto della privacy alla stampa: "La petizione? Queste sono solo informazione sbagliate. Vorrei chiedere alla stampa di smettere di molestare la mia famiglia, i miei amici e la comunità australiana di breakdance. Ne hanno passate tutte tante durante questa saga, quindi vorrei chiedervi di rispettare la loro privacy".

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