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Quali medaglie dell’Italia agli Europei di atletica si ripeteranno alle Olimpiadi: purtroppo poche

I risultati agli Europei di atletica a Roma sono stati fantastici. Ma quante chance di medaglie abbiamo in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024? Un primo bilancio, dimenticando la sbornia.
A cura di Jvan Sica
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Gli Europei di atletica tenutisi a Roma in questi giorni hanno dimostrato quello che anche su Fanpage.it era stato scritto all’inizio della competizione: l’Italia ha la migliore squadra di atletica della storia (non si vince la Coppa Europa, mai vinta prima, per caso) e farà incetta di medaglie. Al netto di una condizione almeno buona, alcuni risultati erano davvero facili da pronosticare, con il conseguente medagliere da sogno degli azzurri.

Il bilancio degli Europei di atletica per l'Italia: un trionfo

Leonardo Fabbri, che ormai solletica i 23 metri e sfida gli americani, era medaglia d’oro molto attesa, così come Yeman Crippa che in Europa ha sempre fatto grandi cose. Anche Nadia Battocletti era attesa alla vittoria nei 5000, anche se lei è stata così brava da bissare l’oro anche nei 10000, vincendo entrambe le corse con record nazionali favolosi (al primo ha tolto 6 secondi, il secondo era stato stabilito nel 2000). E poi come dimenticare la regina della marcia, Antonella Palmisano, un’atleta a cui basta solamente non essere infortunata per vincere tutto. Come non considerare grande favorito dei 100 metri maschili Marcell Jacobs in buona condizione, così come lo stesso Gimbo Tamberi, che però ha costruito un meraviglioso racconto che ci ha tenuto incollati allo schermo per ore, a cui aggiungere la staffetta 4×100 olimpica, il cui oro è da sottolineare perché la scioltezza avuta nei cambi è stata davvero perfetta.

Gimbo Tamberi, capitano della Nazionale italiana di atletica
Gimbo Tamberi, capitano della Nazionale italiana di atletica

Molto interessanti in ottica futura invece le medaglie non ovvie come quella d’argento di Chituru Ali sui 100, di Lorenzo Simonelli nel 110hs, capace di migliorarsi ogni volta che mette gli scarpini ai piedi, l’argento di Alessandro Sibilio, spesso primo degli umani in Europa dopo Karsten Warholm, ma bravo nel battere il record italiano dei 400hs di Fabrizio Mori, anch’esso anziano perché datato 2001 e il bronzo di Zaynab Dosso, che passa dal bronzo mondiale sui 60m indoor a questo bronzo sui 100m all’aperto.

Come terzo gruppo poi coloro che hanno beccato il mostro insuperabile davanti. Di Sibilio abbiamo già detto, a cui bisogna aggiungere Larissa Iapichino, superata da una Mihambo che è atterrata a uno stellare 7.22 nel lungo, Mattia Furlani, battuto da un Tentoglu arrivato anch’egli a un clamoroso 8.65. In questa lista bisogna aggiungere anche Pietro Arese, finalmente bronzo dopo tanti quarti posti nella gara vinta dal solito Jakob Ingebrigtsen.

Ora però nasce una domanda: possiamo replicare in parte questi successi anche alle Olimpiadi?

Quante medaglie può vincere l'Italia nell'atletica alle Olimpiadi di Parigi

Partiamo con chi ha più chance. Leonardi Fabbri quest’anno ha battuto il record italiano con un lancio del peso atterrato a 22.95. Gli americani, Crouser e Kovacs, hanno i 23 metri sempre in canna per cui batterli diventa complicato. Vista la stagione e la crescita di Fabbri però, una medaglia può starci. Sulla stessa barca con Fabbri c’è Mattia Furlani, campione del futuro, ma in questo momento con un Tengoglu che avvicina spesso gli 8.50, se non li supera come a Roma, diventa davvero difficile vincere l’oro (per le altre medaglie ci siamo).

Mattia Furlani, tra i migliori al mondo nel salto in lungo
Mattia Furlani, tra i migliori al mondo nel salto in lungo

Le due vere sfide per l’oro che abbiamo in programma sono quella di Gimbo Tamberi nel salto in alto perché nessuno è costante come lui, al di là di Barshim, e Antonella Palmisano nella 20km di marcia, che dovrà guardarsi dalla condotta dei giudici i quali potrebbero accettare una marcia scorretta soprattutto delle atlete asiatiche e dalla spagnola Maria Perez. Larissa Iapichino e Sara Fantini nel lungo e nel martello femminile possono stupire, ma possono vincere forse solo se riescono a migliorare il loro record personale.

Detto brevemente dei nostri potenziali medagliati olimpici, c’è poi da aprire due parentesi, con un corollario. La prima riguarda Lorenzo Simonelli. Il mondo dei 110hs non sta volando, lui è secondo nella lista mondiale stagionale dietro solo a Grant Holloway. Poiché migliora in ogni gara che fa non sappiamo ad oggi dove potrebbe arrivare fra poco più di un mese. Altro capitolo poi quello da dedicare a Marcell Jacobs. Se Jacobs inizia a scende regolarmente sotto i 10 secondi, allora possiamo parlarne, altrimenti con i Lyles, i Seville e anche i Simbine che si stanno iniziando a vedere, diventa troppo dura ripetersi. Il corollario riguarda la 4×100 maschile. Se Jacobs è in grande forma e noi continuiamo a performare con i cambi, siamo davvero i favoriti. Perché gli altri hanno valori individuali più eccelsi di noi, ma devono cambiare come noi per starci dietro.

Ali, Jacobs e Simonelli agli Europei di Roma
Ali, Jacobs e Simonelli agli Europei di Roma

I medagliati agli Europei che difficilmente si ripeteranno alle Olimpiadi

I medagliati europei che invece è difficile riescano a sgraffignare qualcosa a Parigi sono Tortu, perché sui 200 maschili c’è un mondo che vola, Tucuceanu e Arese nel mezzofondo perché alle Olimpiadi c’è l’Africa, Marco Arop, gli statunitensi e diventa impossibile competere, cosa che accadrà anche a Yeman Crippa nel fondo. Una piccolissima speranza è da riservare alla Nadia Battocletti vista a Roma. Se riesce a migliorare la sua forma e i suoi tempi, può addirittura fare il solletico alle africane e a Sifan Hassan. Già solo pensare un’evoluzione del genere è un grandissimo complimento per la nostra atleta. Infine, il grande assente. A Parigi ci sarà anche Massimo Stano, infortunatosi poche settimane fa, il quale vorrà difendere il suo oro di Tokyo nella 20km di marcia e potrà con Palmisano puntare alla vittoria nella nuova prova mista a squadre.

Per tracciare un breve scenario da qui a Parigi quindi, è possibile dire che non avremo tutte queste chance di medaglia, ed è un’ovvietà, ma possiamo giocarci diverse possibilità di podio, con davvero rarissime occasioni di oro. Vero che veniamo dai cinque ori giapponesi, ma in caso di un numero di medaglie che vengono dall’atletica più o meno paragonabile, anche se magari di altro metallo, non sarebbe comunque possibile dire che sia stata una spedizione sotto le attese.

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