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Pugile squalificato per 4 anni dall’agenzia antidoping: ma non sanno che è morto già da 4 mesi

Moisés ‘Taz’ Calleros era deceduto a marzo scorso per un arresto cardiaco, il cadavere fu ritrovato in casa. Il verdetto di sospensione comunicato solo nelle ultime ore (e ritirato).
A cura di Maurizio De Santis
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L'agenzia antidoping del Regno Unito ha comunicato la squalifica del pugile professionista, Moisés ‘Taz' Calleros, trovato positivo alla cocaina avendo riscontrato tracce importanti di benzoilecgonina (il principale metabolita dello stupefacente). Ma il boxeur messicano non sconterà mai la sanzione inflittagli perché è morto da quattro mesi. E leggere il comunicato dell'Ukad (acronimo dell'ente che analizza i campioni) ha creato abbastanza imbarazzo da portare la stessa agenzia prima a ritirare il verdetto e poi a scusarsi per la gaffe.

Il comunicato dell'agenzia antidoping: un grosso equivoco

"È stato bandito da qualsiasi sport che rispetti il ​​Codice mondiale antidoping per quattro anni, a causa di violazioni delle regole antidoping (ADRV) dovute alla presenza e all'uso di una sostanza proibita", è il testo della nota rimasta online almeno fino a quando l'Ukad (acronimo dell'ente che analizza i campioni) non è stata messa al corrente del decesso avvenuto a marzo scorso per arresto cardiaco (il suo cadavere fu ritrovato in una casa a Juárez).

L'ultimo incontro combattuto dal pugile 34enne risale all'aprile 2023: fu sconfitto per ko tecnico al quarto turno nella sfida con l'inglese Galal Yafai. È stato proprio quest'ultimo ad avvertire l'agenzia del clamoroso equivoco verificatosi: "Nel caso non lo sapeste già, è morto da marzo! Che riposi in pace".

C'è voluto poco perché il tam tam della news ferale arrivasse anche ai vertici dell'associazione così da rimettere le cose a posto, lasciando spazio alla contrizione e al cordoglio come si apprende da una seconda comunicazione ufficiale.

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Le scuse e il ritiro del verdetto: "Non sapevamo della sua morte"

"L'antidoping britannico ha ricevuto oggi informazioni riguardanti la morte del pugile professionista messicano Moisés Calleros – è la frase nell'incipit -. L'Ukad ha ricevuto queste informazioni poco dopo aver pubblicato i dettagli dell'esito di un caso che coinvolgeva il signor Calleros a seguito dell'antidoping britannico".

Fin qui la prima parte del secondo annuncio arrivato a corredo di un procedimento che era partito molto tempo prima e ha visto la conclusione a posteriori, portando a una sanzione postuma. "Purtroppo – si legge nella parte finale – l'Ukad non era al corrente della triste scomparsa del signor Calleros al momento della pubblicazione. E adesso abbiamo provveduto alla rimozione di tutti i dettagli di questo caso dai nostri canali".

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