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Pugile muore sul ring al debutto tra i professionisti: l’arbitro interrompe un conteggio disperato

Sherif Lawal è il boxeur inglese 29enne deceduto sul ring ala quarta ripresa. Sotto shock il pubblico che assisteva all’incontro. Né la rianimazione cardio-polmonare, né l’uso del defibrillatore sono riusciti a salvargli la vita.
A cura di Maurizio De Santis
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Sherif Lawal ha ricevuto un pugno all'altezza della tempia. In quel momento la luce s'è spenta per sempre. Il pugile inglese, 29 anni, al primo incontro da professionista, è morto poco dopo il trasporto d'urgenza al Northwick Park Hospital. Hanno provato anche a rianimarlo, lo staff medico ha fatto il possibile per salvargli la vita ma è stato tutto inutile. La scena sul ring è stata agghiacciante: l'arbitro, che lo ha visto crollare, s'è accorto subito che le sue condizioni erano preoccupanti. Non ha avuto la percezione di conseguenze così drammatiche ma, pur avendo iniziato il conteggio, ha chiamato i soccorsi. Tentativo vano.

Il pubblico presente in sala era sotto shock, travolto dall'ansia e dalla paura per la situazione disperata. Nessun altro incontro in calendario è stato disputato: la domenica di boxe è stata annullata, impossibile andare all'insegna del più cinico "lo spettacolo deve continuare". La tragedia s'è consumata durante un evento organizzato all'Harrow Leisure Centre di Londra: Lawal era salito sul quadrato per combattere contro il portoghese Malam Varela.

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Quattro round. Tanto è durato il combattimento. Avvisaglie che ci fosse qualcosa di strano, che non andava c'erano state alla fine della terza ripresa. Lawal, però, aveva continuato a boxare. Nessuno immaginava che l'esito sarebbe stato terribile. I tabloid d'Oltremanica hanno descritto in maniera dettagliata i momenti salienti di quella riunione raccogliendo anche le testimonianze dirette da parte di chi c'era e ha assistito all'accaduto.

"Aveva la guardia alzata – la spiegazione fatta a The Sun – ma ha preso un pugno alla tempia. Era sulle ginocchia, s'è piegato per terra e l'arbitro ha iniziato il conteggio ma lo ha interrotto quando ha capito quali fossero le sue condizioni". Il resto appartiene alla cronaca di un appuntamento agonistico compromesso dalla vicenda umana del pugile deceduto. Né la rianimazione cardio-polmonare, né l'uso del defibrillatore sono riusciti a evitare il peggio, a tenerlo attaccato alla vita. "I medici hanno agito per circa venti minuti, ma quanto fatto purtroppo non è bastato per aiutarlo".

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Dolore, cordoglio, tristezza. La chiosa è durissima per quanto avvenuto e per la riflessione su quanto possa essere spietata la sorte. "Lawal era al debutto da professionista… è morto mentre stava realizzando il suo sogno. Ha combattuto per primo e dopo quello che gli è successo sono stati cancellati gli altri tre incontri in programma". Lawal aveva annunciato un anno fa il salto tra ‘pro', la vita ha suonato per lui il gong più spietato e drammatico.

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