Pogacar stravolto nel video dopo la festa, parla in italiano senza saperlo: “Ma non era ubriaco”
Tadej Pogacar continua a far parlare di sé sia per le imprese in bici, grazie allo straordinario "double" di vittorie tra Giro e Tour, sia per la polemica innescata con la Federciclismo slovena all'indomani dell'esclusione di Urska Zigart dalla squadra femminile olimpica di ciclismo e il suo conseguente rifiuto di partecipare a Parigi 2024. Giorni di festeggiamenti, con la celebrazione in Patria, a Lubiana e poi a Komenda, sua città nativa, dove migliaia di tifosi hanno voluto omaggiare uno dei campioni più forti di ogni tempo. Alla festa c'era anche Lello Ferrara autore di un video che ha suscitato qualche polemica di troppo e fuori luogo, che a Fanpage,it ha spiegato il dietro le quinte: "Macché ubriaco… averne di campioni così disponibili".
Pochi secondi ma virali: il video postato da Lello Ferrara ha fatto subito il giro dei social vedendo un Tadej Pogacar stravolto, che lo abbraccia e saluta, con la mamma al fianco. Immagini a margine di una festa lunghissima, iniziata alle prime luci dell'alba e conclusasi solo in tarda serata e che molti hanno commentato criticando le condizioni in cui Pofacar si è prestato al video.
Lello, partiamo dal video con Pogacar. Ci racconti come è andata?
Sono stati pochi secondi ma di una umanità estrema, con l'abbraccio sincero anche con sua mamma. Tadej era stanchissimo, si vede bene. Era dalle prime ore del mattino che si dava a foto, autografi, strette di mano, abbracci, interviste. Non si è mai risparmiato: ha pedalato con la sua Accademia, sotto una cappa da 35 gradi, poi tutta la giornata sul palco, disponibile con chiunque.
C'è chi sostiene che fosse totalmente ubriaco…
E anche se fosse? Ma posso assicurare che non è stato così anche perché non ha avuto letteralmente il tempo di bere. Era solamente stravolto dalla stanchezza, che non gli ha tolto l'estrema disponibilità. A tal punto che anche se non parla italiano e io non capisco lo sloveno, ci siamo intesi con uno sguardo. E alla fine qualche parola in italiano l'ha pure detta…
E le polemiche successive?
Vabbè, c'è sempre qualcuno che deve ricamarci sopra, un classico. Che poi sono gli stessi che magari per mille motivi non sono riusciti ad avvicinarsi o non hanno preso la maglietta o un autografo, una foto, un gadget e allora devono sminuire le cose… come si dice? Quando il il gatto non arriva al lardo, dice che puzza: così ecco che si prova a screditarlo.
Com'è allora Tadej anche giù dalla bicicletta?
Ne ho conosciuti di campioni e ne ho frequentati a decine ma posso assicurare che non ho mai visto uno così disponibile: un fenomeno che si è dedicato a tutti, senza aver alcun obbligo nel farlo. Mi aspettavo che da un momento all'altro mandasse a quel paese qualcuno perché non ha avuto un minuto di pausa e invece… Sai cosa? Si è sentito in dovere di restituire l'affetto dei propri tifosi, regalando la propria totale disponibilità.
Un aneddoto particolare che ti ha colpito?
La sua attenzione verso i bambini. Mentre lanciava magliette alla folla, ai piedi dl palco c'erano i ragazzini della sua Accademia che lo guardavano perplesso. Ebbene, si è fermato e li ha rassicurati: "Tranquilli, poi per poi c'è una mia maglietta a testa". Mentre vieni osannato dal pubblico, acclamato da migliaia di persone, con fuochi d'artificio, musica, un palco tutto solo per te, tu l'avresti fatto?