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Podista di mezza maratona sorpreso a barare: fa un tempo impressionante ma c’è un trucco

I commissari di gara hanno riscontrato anomalie nella progressione dei tempi registrati dal corridore, a destare sospetti sono stati quelli degli ultimi 11 km: avrebbe dovuto procedere con un’andatura da record mondiale e hanno capito come ha fatto.
A cura di Maurizio De Santis
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Un'immagine della gara di mezza maratona di Cardiff
Un'immagine della gara di mezza maratona di Cardiff

Il trucco c'era e si è visto, nonostante l'escamotage tecnologico adottato per mascherarlo. Un podista della mezza maratona di Cardiff (la Run4Wales, in Galles) credeva di farla franca e che, alla luce del suo piazzamento (23° su 27.500 partecipanti), nessuno ci avrebbe fatto caso. Invece no, i giudici di gara si sono accorti che c'era qualcosa di sospetto nella scansione dei tempi registrati dal suo apparecchio GPS e successivamente inviati alla commissione.

Per quanto abbia cercato di giustificarsi, adducendo anche prove (secondo lui) inconfutabili, il corridore s'era distinto per una progressione da record mondiale, considerati il ritmo e l'andatura sostenuti negli ultimi 11 chilometri del percorso. Un passo "impossibile", è stata la prima riflessione fatta dai cronometristi che hanno letto i dati ricevuti dal concorrente rispetto alla media dei tempi che avevano contribuito a definire quello complessivo di 1h7'58" fissato al traguardo.

In buona sostanza, avrebbe dovuto completare la parte finale del tragitto procedendo con un tempo impressionante: come se da un momento all'altro avesse iniziato a mulinare le gambe spinto da una vigoria fisica non umana. Ha beneficiato forse di un passaggio in moto oppure in auto? Ha tagliato il percorso e preso una scorciatoia?

Una visuale dall'alto della marea di persone che ha preso parte alla gara (fonte: @WelshAthletics)
Una visuale dall'alto della marea di persone che ha preso parte alla gara (fonte: @WelshAthletics)

Nulla di tutto questo, in realtà il tragitto è stato concluso ‘regolarmente' dal podista ma con una differenza sostanziale scoperta in seguito: ovvero, si trattava di un itinerario risalente a qualche edizione precedente che l'uomo aveva inserito nella memoria del suo apparecchio prima di recarsi alla partenza col pettorale in petto. Si è trattato solo di un banalissimo errore oppure c'è stata malafede? Non si sa… fatto sta che l'irregolarità è divenuta palese.

Com'è stata svelata la magia? Ha superato il traguardo dei 15 km in 55′, tempo per effetto del quale avrebbe dovuto completare gli ultimi 6.5 km in appena 12′. Ecco perché a prima riflessione fatta è stata che poteva aver tagliato un giro di 3 km circa, salvo riscontrare che il vulnus di quella prestazione eccezionale era un altro. L'analisi comparata con altri corridori che sono passati nei vari punti del percorso ha fornito dettagli ulteriori sulle anomalie.

Il keniano Vincent Mutai è il vincitore della gara maschile.
Il keniano Vincent Mutai è il vincitore della gara maschile.

"Il corridore ha affermato di aver completato la gara in 1h7'58" – si legge nella nota ufficiale inviata al Daily Mail – ma non è apparso nei risultati ufficiali a causa di un errore del chip di cronometraggio. Il podista ha inviato un file GPX dal proprio orologio da corsa come prova, ma l'analisi ha dimostrato che il file proviene da un'edizione precedente della gara, che ha seguito un percorso leggermente diverso".

Quanto alla cronaca ufficiale, a vincere la gara maschile è stato il keniano Vincent Mutai con il tempo effettivo di 1h00'35", mentre l'etiope Mestawut Fikir ha vinto quella femminile in 1h08'13".

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