Pistorius torna libero dopo 7 anni di carcere, ma non è più lo stesso: “Cerca solo di impietosire”
Oscar Pistorius sta per finire di scontare la sua pena detentiva per l'omicidio di Reeva, la sua fidanzata trucidata dieci anni fa con quattro colpi di pistola: il 31 marzo ci potrebbe essere l'ultima udienza per stabilire la libertà condizionale dell'ex campione paraolimpico che, così, potrebbe, iniziare una nuova vita al di là delle sbarre che ne hanno però segnato per sempre nel corpo e nell'anima.
Da quando è detenuto nel penitenziario sudafricano di Atteridgeville, per Pistorius è cambiato tutto non solamente per i tanti processi e le tappe di una vicenda giudiziaria che aveva inchiodato davanti ai televisori milioni di curiosi da tutto il mondo: la sua colpevolezza non venne mai messa in dubbio, si lavorò unicamente sul movente e la ricostruzione di un omicidio che Pistorius confessò essere stato puramente accidentale. Una versione che non gli ha evitato la galera, prima più dura poi, a seguito di botte e un accoltellamento, un po' più morbida, fatta di isolamento quasi assoluto.
In dieci anni per Pistorius è cambiato tutto, non ha quasi più visto nessuno se non un numero ristrettissimo di persone, tra cui Peet Van Zyl, suo storico manager, che lo segue da una vita, dal 2006 e che non lo ha mai abbandonato nemmeno nel suo iter carcerario: "E' molto più magro di prima, fuma molte sigarette durante il giorno in modo quasi nevrotico" racconta in attesa di capire se la richiesta di Pistorius, fatta qualche mese fa, potrà venire accolta dal tribunale a fine del mese grazie alla buona condotta avuta in prigione.
Intanto, del campione ricco e famoso non è rimasto alcunché: oltre alla trasformazione fisica è avvenuto anche un mutamento piscologico sostanziale che lo ha cambiato per sempre. "E' molto provato" ha sottolineato ancora Van Zyl che ha evidenziato anche il percorso fatto da Pistorius in carcere, dove ha seguito per mesi un gruppo di lettura della Bibbia e ancor oggi si impegna a seguire un'iniziativa che spinge i detenuti alla lettura. Oltre a ciò ha diviso i suoi gironi in cella tra lavori socialmente utili come la pulizia dei bagni e la raccolta di verdure per i più bisognosi.
"Sta tentando solamente di impietosire" sostengono i legali della famiglia di Reeva che non vogliono vederlo fuori dal carcere. "Non ha mai ammesso la verità, di averla uccisa volontariamente" sottolineano certi che tutto ciò che è conseguito da quella notte è solamente giustizia. Intanto, Pistorius attende e fra pochi giorni si conoscerà la decisione del tribunale. Che gli verrà concessa la libertà oppure no, una cosa è certa: oramai è un altro uomo, ha un'altra vita. In dieci anni è cambiato tutto. Per sempre.