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Pistorius libero, la Corte Costituzionale gli ha dato ragione: “Violati i suoi diritti fondamentali”

Lo scorso marzo la Corte d’Appello di Pretoria aveva rifiutato la sua richiesta di scarcerazione ma la Corte Costituzionale ha ribaltato tutto: Oscar Pistorius ha diritto alla libertà condizionata, negatagli fino ad oggi contro ogni ragione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Per Oscar Pistorius si stanno per spalancare le porte del carcere e ottenere così la libertà condizionata visto che la Corte Costituzionale ha rivisto e corretto la decisione presa lo scorso 31 marzo da parte del Tribunale di Pretoria. Che gli aveva negato la libertà sostenendo che l'ex campione paralimpico non aveva superato la soglia della metà della pena, inflittagli per l'omicidio della sua fidanzata Reeva Stenkamp.

Uno dei principi fondamentali per ottenere gli arresti domiciliari per la legge sudafricana è di aver scontato dietro alle sbarre almeno metà della pena che è stata data. Lo scorso 31 marzo, Oscar Pistorius aveva ottenuto il riesame della sua richiesta di libertà condizionata, ricevendo un perentorio no da parte del Tribunale. Il motivo? Il giudice ha ritenuto come data di riferimento il novembre 2017, quando la Corte Suprema d'Appello aveva portato la pena a 15 anni. Quindi, tecnicamente, aveva rimandato ogni discussione di carcerazione non prima dell'agosto 2024. Sbagliando.

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La Corte Costituzionale del Sudafrica ha verificato l'ultimo appello e considerato che, contrariamente a quanto deciso, a Oscar Pistorius spetta il diritto di scarcerazione. L'atleta paralimpico sudafricano era stato condannato per aver ucciso la sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp ​​nel 2013, per cui in via definitiva aveva ricevuto 15 anni di carcere e adesso  ha diritto alla libertà condizionata, avvallando la linea difensiva per cui nel corso degli anni, il minimo richiesto per beneficiare di questa misura sia stato ingiustamente aumentato e che tutto ciò rappresenta una "violazione dei suoi diritti fondamentali".

Pistorius aveva chiesto all'Alta Corte di Pretoria nel 2022 la libertà ma lo scorso 31 marzo, la commissione per la libertà vigilata aveva concluso che "il detenuto non ha completato il periodo minimo di detenzione" fissando per l'agosto 2024 un nuovo processo. Adesso è intervenuta la Corte Costituzionale, ribaltando la situazione e affermando che "già entro il 21 marzo 2023 il querelante aveva scontato metà della sua pena". A fare chiarezza sulla questione è intervenuto il portavoce del Dipartimento dei Servizi Correzionali (DCS), Singabakho Nxumalo, per poter operare una "corretta interpretazione della sentenza della Corte Suprema d'Appello emessa. La questione riguarda la sentenza inflitta al detenuto Oscar Leonard Pistorius, la sua data di entrata in vigore e la sua incidenza sul calcolo del periodo minimo di detenzione".

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L'iter processuale di Pistorius è stato effettivamente complesso. Inizialmente condannato nell'ottobre 2014 a cinque anni di carcere per omicidio colposo, con la giustizia che in quel periodo riteneva esistessero circostanze attenuanti. Poi, la Procura aveva presentato appello e nel novembre 2015 la Corte Suprema d'Appello del Sud Africa aveva annullato tale condanna dichiarandolo colpevole di omicidio, rinviando il caso al tribunale di prima istanza che, nel luglio 2016, aveva condannato Pistorius a sei anni di prigione per omicidio.

Tuttavia, dopo un altro ricorso da parte della Procura, la Corte Suprema d'Appello nel novembre 2017 aveva ulteriormente aumentato la pena a quindici anni, il minimo previsto dalla legge in caso di omicidio salvo situazioni eccezionali. Proprio quella data, il 2017, era stata presa in considerazione come elemento per stabilire lo scorso marzo che l'atleta non aveva raggiunto la metà della sua pena. Ma in pratica, Pistorius aveva già scontato alcuni anni tra un primo periodo di arresti domiciliari su cauzione che adesso sono stati conteggiati. Così, il ribaltone finale: da oggi Pistorius può essere scarcerato e completare la sua pena fuori di prigione.

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