video suggerito
video suggerito

Perde la testa e abbatte l’avversario, la squalifica è da record: colpa di un passato particolare

Curioso episodio nella pallamano, con Christoffer Brännberger protagonista di un episodio violento. Squalifica lunghissima.
A cura di Marco Beltrami
86 CONDIVISIONI
Immagine

Anche nella pallamano, proprio come nel calcio, non mancano le polemiche per le decisioni arbitrali e quelle del giudice sportivo. Si è discusso molto per esempio di quanto accaduto in Svezia nelle ultime ore, con il caso di Christoffer Brännberger che è salito alla ribalta. Il giocatore della squadra dell'Önnered si è lasciato andare ad un vero e proprio raptus in occasione del confronto contro l'HK Malmö.

Brännberger era alle prese con una marcatura, quando la sua attenzione si è spostata su quanto accadeva a pochi passi da lui. Serrato contrasto tra un compagno e un avversario, intento a prendere posizione. Quando quest'ultimo trattenuto dal giocatore ospite si è avvicinato a Christoffer ed ecco il colpo di scena: il numero 10 neroverde ha sferrato un violento pugno a Charles Hugoson, mettendolo letteralmente al tappeto.

Christoffer Brännberger non l'ha passata liscia già in campo, incassando un cartellino rosso. A far discutere moltissimo però è stato il verdetto del giudice sportivo, che ha punito il giocatore con una squalifica da record. 11 giornate di stop, per il giocatore che ha pagato anche quanto fatto in passato. Infatti Pierre Grubbström, presidente del comitato disciplinare dell'associazione di pallamano ritiene che la durata dello stop sia stata influenzata dal fatto che Brännberger era stato sospeso per situazioni simili all'inizio della sua carriera.

Ai microfoni di GP infatti Grubbström ha dichiarato: "È Il consiglio ha deciso che è un'aggravante che il giocatore sia stato più volte punito in casi di natura simile". Una scelta che ha fatto arrabbiare il giocatore, che non ha accettato la squalifica ed è pronto a dare battaglia attraverso i ricorsi: "Tali situazioni si presenteranno in tutte le squadre. Se avessero potuto dimostrare che lo faccio deliberatamente, l'avrei accettato, ma in questo caso è abbastanza ovvio che non avevo pensato a far male al mio avversario. Non è giusto. Vengo denunciato più spesso e ricevo dure punizioni . Non sono sorpreso. Posso capire come la vedono ma ormai sono passati due anni dall'ultima sospensione".

86 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views