Perché Tamberi e il padre-allenatore non si parlano più: dai contrasti al licenziamento
Cambiare tutto per rinascere e continuare a vincere. Gianmarco Tamberi, oro ai Mondiali di Atletica nel salto in alto, ci è riuscito dopo la rottura del rapporto con il padre allenatore, Marco Tamberi. Gli ha dedicato la vittoria poco dopo il balzo di 2,36 metri che gli è valso la medaglia più preziosa e l'ha incastonato a buon diritto tra gli sportivi più forti di sempre nella sua specialità.
"Non ci parliamo da un po' di tempo ma questa medaglia è anche sua", le parole di ‘Gimbo' che nel momento di massimo splendore e altrettanta euforia ha avuto un pensiero per il genitore dal quale s'è separato in maniera traumatica e che non fa più parte della sua vita sportiva da quando, a luglio dell'anno scorso, a ridosso dell'evento iridato di Eugene (in Oregon), ne annunciò il licenziamento attraverso un comunicato. Con la stessa onestà emotiva ha riconosciuto che se oggi è sul tetto del mondo è anche perché "grazie a lui ho imparato a saltare".
In realtà, i rapporti tra padre e figlio si erano già deteriorati a prescindere dalle valutazioni contrastanti sulla conduzione degli allenamenti, della preparazione e della gestione degli infortuni (in particolare quello al tendine d'Achille del 2016, che costò la partecipazione a Rio 2016). "È una decisione che stavo considerando da tempo – scrisse Tamberi nella nota ufficiale -. In questi anni di collaborazione a grandi risultati si sono alternate altrettanto grandi divergenze". Lo strappo fu solo la punta dell'iceberg di una rottura clamorosa, che rischiò di materializzarsi prima delle Olimpiadi di Tokyo dove il campione marchigiano avrebbe conquistato l'oro a pari merito con Mutaz Barshim.
Chi è Marco Tamberi, padre di Gianmarco ed ex saltatore
Marco Tamberi, 65 anni, è un ex atleta, anche lui saltatore. In carriera è stato due volte primatista nazionale indoor nell'alto con le misure di 2,26 (Europei di Sindelfingen nel 1980) e successivamente con 2,28 metri (a Genova nel 1983). Alle Olimpiadi di Mosca (1980) riuscì a qualificarsi per la finale ma non andò oltre l'asticella dei 2,15 metri e chiuse 15°. Quattro anni dopo gli capitò l'incidente stradale che ne spezzò i sogni a 27 anni e gli impedì di partecipare ai Giochi di Los Angeles (1984): a causa dell'impatto un camion gli tranciò il tendine d'Achille (ironia della sorte, la stessa lesione di cui avrebbe sofferto il figlio) mise una cesura alle sue ambizioni. Dopo il ritiro ha intrapreso la strada di editore e allenatore.
Perchè Gianmarco Tamberi e suo padre hanno litigato
Le parole della madre, Sabrina Piastrellini (anche lei ex saltatrice, oggi insegnante di educazione fisica e separata dal marito Marco), chiariscono come, al di là della differenza di vedute a livello tecnico e sulla programmazione del lavoro quotidiano, a scandire una relazione difficile ci sia stato anche dell'altro che nel corso del tempo ha portato padre e figlio a separare le loro strade. Il matrimonio di Tamberi con Chiara Bontempi è stata forse l'ultima volta che i due si sono parlati. "Non lo sento dalle nozze", disse al rientro dalla luna di miele prima d'intraprendere il percorso professionale accanto a nuovi collaboratori.
"Tra loro c'è sempre stato un rapporto complicato – ha ammesso la donna, che era a Budapest ad assistere a quella gara storica – che s'è rivelato proficuo per l'atletica. Purtroppo si ascoltano poco". E spesso sono arrivati ai ferri corti tanto che "io stessa, quando ero in casa, sono stata costretta un po' a fare da arbitro. Ma sono contenta per il pensiero avuto da Gianmarco nei confronti del padre. Ha detto cose da vero uomo, spero che da parte di Marco ci sia uno spiraglio".
Questione di asperità caratteriali, di indoli spigolose che sono simili e per questo finiscono per essere incompatibili, collidono fino a scontrarsi come due treni in corsa sullo stesso binario. Tamberi non ha mai nascosto le difficoltà del loro rapporto. A cominciare dalla scelta forzata di Gianmarco che, appassionato di pallacanestro e giocatore in una serie minore, rinunciò alla palla a spicchi. Una decisione che pesò su di lui e sul legame con il genitore. Nel 2014 Gimbo aveva vinto gli Assoluti ed era giunto a un bivio: dedicarsi al salto in alto oppure continuare nel basket (ipotesi che il genitore escluse subito). "Quella situazione l'ho vissuta come un tradimento da parte sua, il basket era lo sport che più amavo", tra le pieghe della loro storia ci fu anche questo aspetto controverso.
Chi è il nuovo allenatore di Tamberi
Chiusa la collaborazione con il padre, Gianmarco Tamberi s'è affidato al nuovo allenatore Giulio Ciotti: ex altista, vincitore della medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo nel 2001, vanta anche 6 titoli di campione italiano assoluto e un primato personale di 2,31 metri che lo ha posto tra i saltatori italiani più forti di sempre. Il preparatore atletico è Michele Palloni, Andrea Battisti fa parte dello staff in qualità di fisioterapista. "Mi danno qualcosa anche sul piano emozionale, che con mio padre mancava".