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Olimpiadi Parigi 2024

Perché non ci sono record di nuoto alle Olimpiadi: cosa vuol dire che “la piscina è lenta”

Cosa c’è dietro alle lamentele di molti atleti, che hanno parlato di vasca lenta nella piscina delle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo tre giorni di gare, ancora nessun record mondiale è stato battuto.
A cura di Gabriele Mento
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Molti atleti si stanno lamentando della vasca delle Olimpiadi di Parigi 2024. In molte gare i tempi sono stati decisamente più alti dei riscontri visti in stagione, e nonostante tutti i migliori atleti si preparino per arrivare all'appuntamento a cinque cerchi nelle migliori condizioni possibili, non è ancora caduto nessun record del mondo.

Perché la vasca delle Olimpiadi di Parigi è lenta

Il motivo per il quale la vasca olimpica viene definita "lenta" è la minor profondità della vasca. La vasca della Défense Arena infatti è profonda soltanto 2,15 metri, rispetto ai tre metri di profondità raccomandata da World Acquatics per le competizioni internazionali. La profondità è inferiore addirittura al limite di 2,5 metri posto dalla federazione mondiale per poter ospitare gare internazionali, ma la piscina parigina è stata approvata quando il limite era posto a soli due metri.

Cosa comporta la vasca poco profonda

Una minore profondità della vasca, causa un maggior ritorno di onda da parte degli atleti, che in questo modo vengono frenati nella loro azione. Le correnti causate dal passaggio dei nuotatori, infatti, normalmente si disperdono sul fondo della vasca. Ma in una piscina poco profonda le onde ritornano maggiormente in superficie, disturbando la nuotata degli atleti.

Problema che negli scorsi giorni è stato sollevato anche da Thomas Ceccon, senza che questo gli impedisse di conquistare l'oro olimpico nei 100 dorso.

Le gare "lente" del nuoto olimpico

Una delle gare che ha deluso le attese, dal punto di vista cronometrico, è stata quella dei 100 rana maschili, vinti da Nicolò Martinenghi, nel quale nessuno degli otto finalisti è riuscito a scendere al di sotto del muro dei 59 secondi, limite più volte abbattuto dalla maggior parte dei finalisti in gara, con Adam Peaty e Qin Hayang capaci anche di scendere sotto la barriera dei 58″ negli ultimi 12 mesi. Stesso discorso si può fare per la gara dei 400 stile libero donne, da molti definita la "gara del secolo" per la presenza in vasca in contemporanea di tre primatiste mondiali sulla distanza, con Ariarne Titmus che ha conquistato l'oro in 3'57",49, rimanendo a più di due secondi di distanza dal suo primato mondiale, e con Katie Ledecky rimasta addirittura al di sopra del muro dei 4 minuti.

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