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Perché l’argento di Tortu agli Europei di atletica è una delusione: “Mi sembrava di zoppicare”

Filippo Tortu ha conquistato l’argento nella finale dei 200 metri a Roma, migliorando il bronzo di Monaco di 2 anni fa. Ma non sa darsi pace: “La falsa partenza? Scusa ridicola”.
A cura di Maurizio De Santis
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Filippo Tortu ancora non riesce a darsi una spiegazione e basta guardare l'espressione del viso per capire perché l'argento conquistato agli Europei di Roma nella finale dei 200 metri. Il secondo posto nella Capitale ha migliorato il bronzo di Monaco di Baviera di due anni fa ma a lui non basta. È l'immagine della disfatta.

Al traguardo è arrivato con le mani nei capelli e una smorfia di disappunto. Poi è rimasto in ginocchio e seduto per qualche attimo, quasi fosse in un brutto sogno. Infine, quando s'è rialzato, gli hanno anche passato la bandiera tricolore ma lui l'ha presa e l'ha messa addosso senza convinzione alcuna. Aveva nulla da festeggiare, semplice voleva vincere, ci teneva molto farlo in Italia e non c'è riuscito. Perché? Nemmeno lui riesce a darsi una spiegazione.

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"I perché non li so – ha ammesso l'azzurro alla Rai a caldo, ancora frastornato per quel risultato deludente -. La finale era mia e dovevo solo andare a prenderla. Ma non sono stato in grado di farlo e provo un grande dispiacere. La falsa partenza? Non c'entra, è una scusa ridicola. Sono partito male e arrivato peggio. Mi sembrava di zoppicare".

Gli è mancata la spinta finale, quella che ha portato a sorpresa sul gradino più alto del podio lo svizzero Mumenthaler in 20″28. E così il 20″41 è un boccone amaro da mandare giù per l'italiano. "La verità è che non riesco a gioire per questo argento – ha aggiunto Tortu -. Sono sicuramente orgoglioso di tutto quello che ho fatto prima di arrivare alla gara, del percorso e delle difficoltà superate così come dei miglioramenti, poi però bisogna essere in grado di dare tutto in gara quando conta".

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Lo sprinter azzurro guarda in telecamere a stento, impossibile dissimulare la profonda amarezza per un risultato che sulla carta è sicuramente di rilievo ma dentro di lui pesa come un macigno. Non sa darsi pace per una vittoria che gli è sfuggita sul più bello. Qualcosa non ha funzionato e lui non sa spiegarsi (ancora) perché. O forse lo sa e per questo gli fa ancora più male. "Domani starò peggio di oggi… Di solito ce la faccio a dare il meglio ma questa volta non ci sono riuscito".

Infine, la frase che scolpisce una mentalità vincente, dalla quale ripartire per riprendersi tutto. "Davvero non ce la faccio a sorridere – ha concluso ai microfoni di Sky -, devo essere il primo a essere critico con me stesso se voglio ottenere risultati più importanti".

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