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Paralimpiadi

Perché il secondo uomo più alto al mondo è costretto a dormire per terra nel Villaggio Paralimpico

Non ci sono letti speciali che possano contenere la stazza di Morteza Mehrzad, giocatore iraniano di sitting volley nato con una rara malattia chiamata acromegalia. Misura 2.46 metri in altezza, il suo coach dice: “Non gli importa, riposa sul pavimento. È concentrato solo su una cosa”.
A cura di Maurizio De Santis
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I letti di cartone nel villaggio olimpico di Parigi 2024 sono troppo piccoli per accogliere Morteza Mehrzad. A differenza di tutti gli altri atleti è costretto a dormire sul pavimento perché non c'è giaciglio speciale che possa contenerne la stazza di secondo uomo più alto al mondo.

Il pallavolista 36enne misura 2.46 metri (un centimetro in meno rispetto all'ex cestista turco, Sultan Kosen) e fa parte della squadra iraniana di sitting volley alle Paralimpiadi francesi. A Tokyo 2020 l'organizzazione badò anche alla sua condizione per assicurargli la possibilità di riposare su un talamo che facesse al suo caso. In Francia no, deve arrangiarsi in maniera molto spartana.

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Mehrzad è nato con una rara malattia chiamata acromegalia

Perché? Mehrzad è nato con una rara malattia chiamata acromegalia, che causa una crescita eccessiva in alcune parti del corpo (quando era adolescente aveva già superato i 182 centimetri di altezza). A 15 anni, a causa di una caduta alla bicicletta, riportò una grave frattura del bacino e la gamba destra smise di crescere: restò più corta di 15 centimetri rispetto alla sinistra. Un incidente che non gli ha impedito di coltivare il suo sogno né la pratica sportiva.

Punta alla tripletta d'oro con l'Iran alle Paralimpiadi

A scoprirlo fu il coach della nazionale asiatica, Hadi Rezaei: ascoltò la sua storia in tv e lo spinse a competere anche a livello agonistico. Fu il più classico incontro che cambia la vita, quello che la sorte ti riserva da un giorno all'altro: da allora la fama sportiva di Mehrzad è stata alimentata anche dalla conquista di 2 medaglie d'oro paralimpiche e altrettanti titoli mondiali.

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"In Giappone gli misero a disposizione un letto adatto a lui – le parole di Rezai a Olympics.com -, sfortunatamente non hanno fatto la stessa cosa qui a Parigi". È stato lo stesso allenatore dell'Iran a chiarire qual è la soluzione adottata, l'unica possibile che non fosse fare come Thomas Ceccon (il nuotatore italiano fotografato a dormire ai piedi di una panchina nel parco). "Si sdraierà sul pavimento e nemmeno gli importa cosa mangerà e se avrà abbastanza cibo a disposizione – ha aggiunto il selezionatore -. Lui ha qualcos'altro in mente… c'è altro che occupa i suoi pensieri".

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Cosa? "È concentrato su se stesso, sull'opportunità di confermarsi campione. È uno dei più forti al mondo e la sua storia può essere sicuramente di ispirazione e un esempio per molti". Adesso vuole trascinare l'Iran ancora una volta sul tetto del mondo alle Paralimpiadi: nel sitting volley, infatti, la squadra asiatica ha vinto ben 7 dei 9 nove tornei a cui ha partecipato a partire da Seul 1988.

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