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Olimpiadi Parigi 2024

Perché il deludente Foconi è entrato nella finale di fioretto a squadre: la regola della medaglia

La finale di fioretto a squadre maschile persa dall’Italia contro il Giappone alle Olimpiadi di Parigi è girata in negativo dopo l’ingresso della riserva Alessio Foconi. In molti si sono chiesti il motivo di quella sostituzione proprio nel momento decisivo dei Giochi: dentro Foconi, che fino ad allora non aveva mai tirato, e fuori Macchi, fresca medaglia d’argento dell’individuale.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'Italia del fioretto maschile ha vinto una meravigliosa medaglia d'argento alle Olimpiadi di Parigi e va benissimo così. Dopo aver battuto i fortissimi Stati Uniti in semifinale, i ragazzi del CT Stefano Cerioni si sono arresi in finale al Giappone, col momento decisivo andato in scena all'ottavo e penultimo assalto. Lo 0-5 incassato da Alessio Foconi ha portato il parziale del match a 40-34 per i nipponici e a quel punto per Tommaso Marini non c'è stato nulla da fare: 45-36 il risultato finale. Marini era uno dei tre titolari della squadra azzurra, assieme a Guillaume Bianchi e Filippo Macchi, fresco vincitore dell'argento nell'individuale. E proprio Macchi è stato l'atleta sostituito da Cerioni alla fine del settimo assalto per inserire nella finale la riserva Foconi, che fino a quel momento non aveva mai tirato in queste Olimpiadi. Una scelta col senno di poi disastrosa, che ha fatto finire il 35enne romano nel tritacarne dei social.

L'Italia di fioretto maschile sul podio delle Olimpiadi con le medaglie d'argento
L'Italia di fioretto maschile sul podio delle Olimpiadi con le medaglie d'argento

Foconi è un fiorettista d'eccellenza e tuttora al top, come testimonia il suo recente argento individuale agli Europei di Basilea svoltisi a giugno, battuto dall'altro azzurro Marini. Un atleta esperto, un uomo squadra, il cui palmarès e zeppo di medaglie conquistate con l'Italia. Tuttavia non si può negare che le cinque stoccate a zero incassate dopo aver ereditato il punteggio sul 35-34 per il Giappone hanno indirizzato la finale in maniera irreparabile.

Perché Alessio Foconi è entrato nella finale di fioretto a squadre alle Olimpiadi

In molti si sono chiesti perché Cerioni abbia inserito Foconi proprio nel momento più importante di tutte le Olimpiadi, quando poteva continuare a cavalcare Macchi, e la risposta sta molto probabilmente nella regola che stabilisce che nei tornei a squadre della scherma la riserva non prende la medaglia se non fa il proprio ingresso in pedana. E Foconi fino a quel momento non aveva mai tirato, neanche nei turni precedenti. Chi subentra – dice sempre il regolamento che consente una sola sostituzione – non può più uscire una volta entrato. E dunque si capisce bene che questi inserimenti avvengono sempre negli ultimi assalti delle finali, a meno di infortuni precedenti.

Stefano Cerioni dal 2021 è tornato ad essere il responsabile tecnico della nazionale italiana di fioretto maschile e femminile
Stefano Cerioni dal 2021 è tornato ad essere il responsabile tecnico della nazionale italiana di fioretto maschile e femminile

Il CT Cerioni tra due fuochi: una scelta difficile

Cerioni già lo aveva fatto a Londra 2012, quando l'ampio margine di vantaggio sulla Russia nella finale del fioretto femminile a squadre gli aveva permesso di mettere in pedana Ilaria Salvatori al posto di Arianna Errigo e far prendere l'oro anche a lei. Il CT stavolta si è trovato in una situazione di equilibrio, ma non ha voluto derogare ad un comportamento che è valoriale e che non ci sentiamo di condannare: dentro dunque Foconi, che in queste settimane aveva fatto gli stessi sacrifici del gruppo, si era allenato al massimo con gli altri e contribuito a tenerne elevato il rendimento, aveva vissuto con loro fianco a fianco 24 ore al giorno.

Così fa una squadra. Così ha fatto anche il Giappone: contro Foconi ha tirato la loro riserva Nagano, appena entrato per lo stesso motivo. Ed infatti alla fine – mentre Alessio era distrutto per i sensi di colpa – sono stati proprio i suoi meravigliosi compagni a confortarlo, abbracciandolo forte e dicendogli di sorridere, perché in quella medaglia d'argento c'è anche tanto di suo.

Un affetto commovente, che il romano non ha potuto non sottolineare nelle parole post gara: "Non potevo avere vicino dei ragazzi migliori di loro, abbiamo formato un grande team, io non posso che ringraziare questi ragazzi perché se io ho questa medaglia insieme a loro è tanti merito loro. Ho dato tutto, ma a volte tutto non è abbastanza. Mi dispiace per come è andata, però è una medaglia che sento anche mia per tutto il lavoro che abbiamo fatto assieme".

Dal canto suo, Cerioni ha negato che la regola della medaglia fosse il motivo della sostituzione, ma il buon Stefano il dubbio non ce lo toglie. Il Ct spiega che Macchi non era al meglio: "Aveva problemi a un braccio e non voleva uscire, ma, quando l'ho tolto per fare entrare Foconi, mi ha quasi ringraziato – dice alla Gazzetta dello Sport – Se nessuno si fosse infortunato, avrei fatto entrare lo stesso Foconi per permettergli di prendersi la medaglia? Non avrei fatto il cambio. La regola va modificata, è assurdo che si premi la riserva soltanto se tira. Ma perché? Che cosa costa assegnare una medaglia in più Non gettiamogli la croce addosso, ma è andata così.Può capitare, in un'Olimpiade".

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