Paltrinieri ricorda la gara nella Senna alle Olimpiadi: “Un incubo, l’ho capito quando mi sono tuffato”
Gregorio Paltrinieri s'è rimesso in moto dopo un periodo di pausa dopo le Olimpiadi di Parigi 2024, quelle di Los Angeles 2028 saranno come spingersi oltre i confini del mare. Ha un chiodo nel gomito sinistro, souvenir dell'esperienza ai Giochi per una caduta dalla bicicletta avvenuta subito dopo la cerimonia di chiusura, e un ricordo che un po' lo tormenta quando ci passa la mano sopra. Sente il graffio e rammenta tutto di quella gara nelle acque della Senna.
In Francia ha conquistato una medaglia d'argento nei 1500 stile libero e un bronzo negli 800 in vasca, portando a cinque il numero dei trofei olimpici vinti nel nuoto ma quando pensa al 9° posto nella 10 km disputata nel fiume capitolino avverte ancora addosso le brutte sensazioni di quei momenti. È andato tutto storto tanto da definire quella gara "bruttissima… una delle più brutte della mia vita".
Alle emozioni negative provate nel doversi immergere in quel corso d'acqua inquinato dalle feci e così sporco che "non vedevo nemmeno il palmo della mia mano" (confessò all'epoca), si aggiunge l'amarezza della delusione sportiva. L'esito di quella competizione lo ha provato: "E dire che era la gara in cui mi sentivo più pronto – ha ammesso nell'intervista al Corriere della Sera -. Invece l'ho gestita male, quando mi sono tuffato ho capito che quella situazione non era adatta alle mia capacità".
Calarsi nel fiume ha avuto su Paltrinieri lo stesso effetto della Kryptonite per Superman. È andato in tilt, ha perso la forza e la magia. "A parte lo sporco, non sapevo come nuotare soprattutto con la corrente a favore e giravo a vuoto", un disagio e una fatica tali da sentirsi completamente distrutto una volta uscito da quelle acque malsane e rischiose per la salute degli atleti. Pure quello è stato un segnale poi s'è rotto il capitello radiale e s'è operato per la composizione della lesione ossea e allora il tempo a disposizione lo ha portato in un'altra dimensione molto personale. "Mai ero riuscito a staccare e fare cose belle per me", ha aggiunto Paltrinieri. E forse davvero non è stato poi tutto sbagliato per ripartire da se stesso.
"Il chiodo rimarrà ma riesco a fare quasi tutto e non interferisce con i movimenti. Avverto solo un po' di male se spingo e la muscolatura del lato sinistra è tutta da ricostruire". Ma il peggio è passato: non riusciva a fare niente, nemmeno i gesti più comuni. "Rossella (Fiamingo, la schermitrice è la sua compagna ndr) mi ha aiutato per mangiare imboccandomi". Greg ha approfittato della pausa per viaggiare tanto, è stato anche già a Los Angeles ma senza pensieri: "Volevo ancora restare con la testa altrove".