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Palmisano arriva stremata al traguardo e racconta tutto: “Ho avuto il Covid ma non l’ho detto”

Italia solo sesta nella staffetta mista della marcia ai Giochi con Stano e Palmisano, ma sulle condizioni della podista ha pesato il contagio: “Qui prendevi il Covid anche solo mettendo il dito fuori della porta”.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonella Palmisano barcolla, percorre gli ultimi metri a stento, fiaccata dalla fatica e da una condizione fisica inficiata al Covid. È crollata nella seconda parte della staffetta mista della marcia alle Olimpiadi di Parigi, non ce l'ha fatta a conservare il terzo posto che Massimo Stano (che pure è giunto in Francia non al meglio della forma per un brutto infortunio che risale ad aprile scorso) le aveva lasciato in consegna passandole il testimone.

La sesta posizione è un tracollo, se si considera che in gara c'erano due medagliati con l'oro a Tokyo 2021. Ma c'è l'aspetto fisico che si rivela dirimente e il morbo contratto ha pesato sul rendimento della podista tarantina, costretta già al ritiro nella prova individuale. Finora ha tenuto tutto nascosto, pur prendendo le ovute precauzioni, adesso dice tutto. "Qui lo prendevi anche solo mettendo il dito fuori della porta".

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A salire sul gradino più alto del podio e infilare al collo il metallo più ambito è stata la Spagna (Martin – Perez) in 2h50'31", argento all'Ecuador (Pintado – Morejon, giunti secondi a +51"), bronzo all'Australia (Cowley – Montag, terzi a +1'07"). Agli Azzurri resta solo l'amarezza per il risultato, l'orgoglio e l'onore però sono salvi. Palmisano ha voluto esserci nonostante tutto, portare a termine una gara difficile anche sotto il profilo emotivo: sapeva che non ce l'avrebbe fatta, avere pochissime opportunità ma non si è arresa. Chapeau perché non ha mollato.

"Ho preso il Covid prima dei Giochi – ha spiegato a caldo ai microfoni della Rai -. Abbiamo tenuto tutto all’oscuro per non allarmare i miei compagni di squadra e sono stata in isolamento. A un certo punto ho avvertito una grande mancanza di forze, mi sono trovate bene nella prima frazione ma ho pagato nella seconda".

Stano e Palmisano non in pace con la coscienza, nulla si può loro imputare soprattutto adesso che è chiaro a tutti in quali condizioni l'italiana s'è presentata ai nastri di partenza della corsa. "Di tutti gli scenari questo non lo avevo previsto, in questa Olimpiade prendevi il Covid anche mettendo il dito fuori dalla porta… e io l'ho preso il Covid. Peccato perché comunque mi sentivo meglio rispetto alla gara dell'1 agosto".

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C'erano perplessità relativamente a questa nuova specialità che ha preso il posto della classica 50 km (in questo caso i chilometri erano 40 e percorsi alternandosi nella marcia) ma alla fine la scelta s'è rivelata interessante: l'obiettivo era creare una competizione più coinvolgente dal punto i vista televisivo e così è stato per i vari cambi di posizione. "Questa prova è bella, purtroppo le condizioni fisiche non erano buone, arrivando in forma ci si poteva divertire", è stata la chiosa dell'azzurra. E Stano le ha dato ragione: "Abbiamo dato il massimo ed è questo che conta. Se sul pettorale al posto di Ita avessimo scritto zoppi non avremmo sbagliato… già che l'abbiamo finita è una grande cosa".

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