Orche assassine attaccano i team della Ocean Race: “Hanno morso i timoni, è stato terrificante”

Gli equipaggi del Team JAJO e Mirpuri Trifork Racing le hanno viste arrivare all'improvviso, sbucare dal blu profondo dell'oceano. Un gruppo di orche ha attaccato le imbarcazioni a vela VO65 della The Ocean Race Sprint mentre solcavano le onde dell'Atlantico a ovest di Gibilterra. È durato tutto pochi minuti ma in quegli istanti il tempo sembrava essersi fermato, scandito dal terrore per quell'incontro ravvicinato che ha alimentato grande paura.
Cosa sarebbe accaduto se una delle persone fosse scivolata in acqua? Meglio non pensarci né lasciarsi prendere da timori che richiamano alla memoria pellicole cinematografiche. Meglio scacciare via i cattivi pensieri. E il fatto non ci siano stati feriti né danni materiali agli scafi aiuta a dimenticare in fretta quei momenti che hanno reso il pomeriggio di giovedì da horror.

Jelmer van Beek è lo skipper del Team JAJO che ha lanciato la comunicazione e l'allarme: "Venti minuti fa alcune orche ci hanno colpito", dice raccontando con enfasi l'avvistamento. Il rumore sordo del tonfo e i sobbalzi dello scafo sono ancora impressi nella sua mente, un po' gli rimbombano dentro. "Tre orche assassine ci sono piombate addosso e hanno preso di mira i timoni – ha aggiunto -, li hanno morsi. È straordinario vederle, sono animali meravigliosi, ma per la nostra squadra è stato molto pericoloso".

Come hanno reagito gli equipaggi? Nella concitazione degli eventi, oltre a non lasciarsi prendere dal panico, il primo pensiero è stato "rimuovere le vele, rallentare la barca nella maniera più rapida" pensando fosse il modo migliore per non innervosire ulteriormente i cetacei. L'intuizione s'è rivelata giusta: "Per fortuna dopo qualche colpo sono andate via. È stato terrificante".
Agli scafi della Ocean Race è andata bene a giudicare dai precedenti. Ne è cosciente lo stesso van Beek che nel video caricato sul canale Youtube della regata spiega come non sia rimasto del tutto sorpreso da quell'aggressione. In quel tratto di Atlantico, infatti, si sono verificati spesso attacchi da parte delle orche assassine, che agiscono in branco oppure da sole. "Capitano che si avventino ripetutamente contro lo scafo oppure sbattano contro i timoni – ha aggiunto -. In alcuni casi, a seconda della violenza degli urti, si verificano anche danni seri e c'è il rischio che la barca si ribalti fino a capovolgersi".