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Olimpiadi, polizia e magistratura francese indagano su nuovi casi di corruzione

Nel mirino degli inquirenti transalpini, ci sarebbero le assegnazioni dei giochi olimpici estivi di Rio 2016 e Tokyo 2020. L’inchiesta segue l’indagine che ha già investito la Iaaf e l’ex presidente dell’atletica mondiale Lamine Diack. Il Comitato olimpico si è dichiarato tranquillo: “Non ci sono prove”.
A cura di Alberto Pucci
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Continuano le polemiche intorno ai cinque cerchi olimpici. A far tremare, per l'ennesima volta, i vertici del Comitato Olimpico Internazionale, è stata ancora la magistratura francese. Dopo aver messo sotto accusa l'ex presidente dell'atletica mondiale Lamine Diack, per presunta corruzione passiva e riciclaggio aggravato in materia di doping, i giudici e la polizia transalpina stanno ora indagando anche su ipotetici casi di corruzione per le due assegnazioni dei giochi olimpici estivi di Rio 2016 e Tokyo 2020. A portare in primo piano il lavoro della giustizia francese, ci ha pensato il britannico "The Guardian", che attraverso la sua versione online ha scritto di questa nuova inchiesta relativa alle due prossime Olimpiadi e rivelato l'esistenza di alcune mail che inchioderebbero il figlio di Diack, Papa Massata.

Il Comitato Olimpico smentisce – Secondo il "Guardian", infatti, le mail inviate dal figlio dell'ex presidente avrebbero come oggetto principale alcuni "pacchetti" sospetti che sarebbero stati consegnati ad alcuni componenti del Cio in vista dell'assegnazione dei giochi di Rio 2016. Una bufera che ha coinvolto nuovamente la famiglia di Lamine Diack, a sua volta accusato nella precedente indagine di aver venduto il suo voto durante le assegnazioni in cambio di una sponsorizzazione milionaria per alcuni eventi legati all'atletica leggera. Il comitato olimpico, attraverso un portavoce ufficiale, ha dichiarato che non ci sarebbero prove per sostenere queste nuove accuse e che lo stesso Cio si è già attivato per essere dichiarato nell'eventuale procedimento come parte lesa. Anche dalla stessa Rio de Janeiro, inoltre, un altro dirigente del comitato olimpico brasiliano ha fatto sapere che non esisterebbe nessun caso di corruzione perché "Rio ha vinto, e ottenuto l'assegnazione dei Giochi Olimpici, grazie al progetto migliore".

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