Olimpiadi di Tokyo nuovamente a rischio, in Giappone risalgono i contagi da Covid-19
Per la prima volta quest'anno vengono sollevati dubbi sulla possibilità che si disputino le Olimpiadi di Tokyo, già rinviate nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19 che ha colpito il mondo intero. La manifestazione simbolo dello sport dovrebbe cominciare il prossimo 23 luglio e terminare l'8 agosto.
Ma anche stavolta non è detto che la XXXII Olimpiade vada in scena, nonostante le sicurezze ostentate nei mesi scorsi, visto che in Giappone i contagi da coronavirus sono in preoccupante risalita e si parla di quarta ondata, circostanza che ha visto il governo nipponico dover reintrodurre nuove e più severe restrizioni per combattere la recrudescenza dell'infezione.
Non tranquillizzanti in tal senso le parole di Toshihiro Nikai, segretario generale e numero 2 del partito liberale democratico – lo stesso del premier Yoshihide Suga – che non esclude una cancellazione dei Giochi Olimpici qualora la situazione legata al contagio dovesse ulteriormente peggiorare: "Che senso avrebbe l'Olimpiade se fosse responsabile della diffusione dei contagi? A quel punto dovremmo prendere una decisione. Se fosse impossibile portarla avanti, allora dovrebbe essere cancellata".
Un'ipotesi che peraltro vede favorevole il 70% dei cittadini giapponesi, come è risultato da un recente sondaggio. Intanto qualcosa già sta per essere cancellato e non è un buon segnale in vista delle Olimpiadi: si tratta della 10 km in programma il 5 maggio a Sapporo e che si sarebbe dovuta correre su parte del percorso della maratona olimpica, mentre dovrebbe essere confermata la mezza maratona. Anche la staffetta olimpica della torcia tra l'1 e il 2 maggio a Okinawa potrebbe essere oggetto di un cambio di programma: niente strade pubbliche e percorso alternativo senza spettatori.
E del resto la risalita dei contagi è tale da indurre preoccupazioni serie: Osaka ieri ha registrato un record di 1.130 nuovi casi. Le nuove varianti del Covid stanno mettendo a dura prova la capacità di resistenza del sistema sanitario nipponico e ad ora nessuno più può garantire che le Olimpiadi si disputeranno al 100%.