Olimpiadi del 1936: la “crisi della bandiera” tra Liechtenstein ed Haiti
Le Olimpiadi sono spesso caratterizzate da fatti ed aneddoti destinati a passare alla storia. E’ accaduto praticamente sempre, accadrà anche con Londra 2012. Ad esempio, in passato è capitato che due paesi totalmente diversi per cultura e tradizione, distanti migliaia di chilometri l’uno dall’altro, con le rispettive storie che non si sono mai incontrate neppure per caso in migliaia di anni, si siano scoperti più simili di quanto avessero mai creduto: da un lato, gli europei del Liechtenstein, dall’altro i caraibici di Haiti. Ma cos’hanno in comune? E’ presto detto.
Facciamo un passo indietro. Un bel passo indietro. Berlino, 1936. La capitale tedesca ospita le sue prime Olimpiadi estive, dopo che quelle assegnate per il 1916 erano state annullate per la Prima Guerra Mondiale. Alla cerimonia d’apertura del 1° agosto, 120mila persone allo stadio Olimpico di Berlino salutavano il passaggio delle bandiere delle nazioni partecipanti, oltre ad ostentare i più netti omaggi al Fuhrer (ripetutamente, infatti, si susseguirono gli “Heil Hitler” dei tedeschi verso la tribuna autorità). Ad un certo punto, ci fu una scena d’imbarazzo: la squadra olimpica del Liechtenstein (sei atleti in tutto), sfilò poco dopo quella di Haiti (un solo atleta). Ed è là che ci si accorse di qualcosa di cui nessuno s’era mai accorto prima. Le bandiere dei due stati erano le stesse. Due bande orizzontali, quella superiore blu, quella inferiore rossa. Non uguali. Proprio le stesse. Anche altre nazioni avevano gli stessi colori sulle bandiere, ma vi erano talvolta dimensioni, altre stemmi monarchici o repubblicani, che le distinguevano.
Quelle di Liechtenstein ed Haiti no. Identiche al 100%. E dire che vi erano arrivati per vie diverse. Quella caraibica, infatti, altro non era che il vecchio tricolore francese, cui fu strappato il bianco durante la guerra d’indipendenza del secolo prima (in principio, esattamente come il Tricolore francese, le due bande erano verticali). Quella europea rappresentava l’unione del cielo (blu) e del fuoco domestico (rosso). Fino a quel 1° agosto 1936, nessuno ci aveva fatto caso, anche perché le due nazioni non erano grandi figure nello scacchiere internazionale, che stava proprio in quegli anni diventando rovente. Fu solo grazie alla sfilata d’apertura che sorse “il problema”. E così fu deciso di risolverlo nel mondo più semplice: Haiti vi aggiunse, al centro, il proprio araldo nazionale (una palma con tre lance che spuntano dai suoi lati, poggiate su un cannone), mentre il Liechtenstein aggiunse in alto a sinistra una corona aurea, simbolo dell’unione tra il popolo e il Principe. Una storia che, forse, sarebbe stata raccontata negli anni a seguire se l’Europa prima e il mondo poi non fossero stati messi a ferro e fuoco da un evento ben più importante e drammatico: la Seconda Guerra Mondiale.