Olimpiadi 2012: sono le donne a decidere quali gare vedere in tv
Le donne sceglierebbero quali discipline delle Olimpiadi di Londra 2012 guardare in Tv. Un sondaggio di Stanleybet, agenzia di scommesse inglese attiva anche in Italia, oltre a dirci questo decreterebbe un'altra verità, forse amara. Perché, secondo il sondaggio, pare che a muovere l'interesse verso uno sport invece che un altro sia prevalentemente l'elemento ormonale, a scapito di quello sportivo. Una serie di interviste su suolo italiano rivelano che il 48% abbia la meglio nella preferenza della disciplina da guardare in Tv, a dispetto di un 30% di mariti e fidanzati che invece dettano patriarcalmente ordini e figli e fratelli che si spartiscono il resto della fetta (12% e 6%).
Perché le donne preferiscono le Olimpiadi? – La motivazione che fa pendere dalla parte della sfera femminile l'ago della bilancia non è, appunto sportiva. Alle Olimpiadi, più che in qualsiasi altro evento sportivo degno di nota, si fa ampio sfoggio di deltoidi, bicipiti e compagnia, elementi che, e questo per ovvi canoni estetici, hanno una certa presa sulle donne. Il 42% delle donne non esita a definire come prevalente la questione estetica per la scelta di uno sport. Più mestamente, il 26% adduce la motivazione della varietà sportiva dei giochi, il fattore eclettico delle competizioni rispetto alle altre monotematiche manifestazioni sportive. Seguono le minimaliste (17%) che si avvalgono della facoltà di tirare in ballo la misericordiosa causa dello spazio dedicato agli sport minori; ancora le patriottiche all'11%, che magari si alzano in piedi con mano sul petto al momento dell'inno per una medaglia d'oro azzurra; a completare la torta il 4% di coloro che utilizzano la Tv come strumento di compagnia e, in virtù delle scarsissime programmazioni della concorrenza (la rubrica odierna Cosa guarda chi non guarda le Olimpiadi?), si costringono a stazionare sui canali olimpici.
La classifica delle discipline – Ci sarebbe anche una graduatoria delle singole discipline, dettata chiaramente da una parabola discendente di nudità esposte. Agli sport acquatici, che trionfano con un 24%, segue il beach volley al 19%, questione di melanina, abbronzatura e sudore mescolati un tutt'uno a modellare i corpi statuari degli atleti. Per motivi diversi, riferiti a signorilità e classe della disciplina sportiva, al terzo posto c'è il tennis col 15%: anche se non siamo proprio certi che lo charme svizzero di Federer, vincitore quest'anno di Wimbledon, sia fattore di prevalenza su tennisti più muscolosi ed aitanti di lui. Ancora l'atletica leggera, stranamente nelle retrovie, con un 12% e il canottaggio con un 8%. Fanalini di coda sono la scherma, il ciclismo e, sostanzialmente, sport dove le divise di gara impediscono di ammirare muscoli tesi e ipertrofizzati.
La classifica degli sportivi più appetibili – Stanleybet si è anche interessata a capire quali fossero i personaggi singoli capaci di muovere più appeal presso il pubblico femminile. Ne è venuto fuori un trionfo di nomi che chiaramente ricalca, per discipline, lo schema tracciato dal sondaggio precedente. Stravince Camille Lacourt (in foto), ottimo dorsista francese, forse un po' sfortunato a questi giochi, con il 22% delle preferenze. Ancora nuotatori come l'australiano James Magnussen e l'italiano Luca Dotto (rispettivamente 17%e 14%). Cambiamo disciplina col tuffatore brasiliano Hugo Parisi (11%) e il campione canadese di beach volley Martins Reader (9%). Con l’8% dei consensi è la volta del fascinoso tennista spagnolo Feliciano Lopez. Si contenta di un 6% un altro bello di questa 30esima Olimpiade, Andreas Thorkildsen, per la disciplina del lancio del giavellotto. Mitchell Watt, il saltatore australiano con un 5% precede il canoista neozelandese Steven Ferguson (4%). A chiusura della classifica dei più belli di Londra 2012 il canoista statunitense Giuseppe Lanzone e il saltatore ad ostacoli David Oliver, tutti e due meritevoli di un 3% dei voti.
Anche noi di Fanpage.it, qualche giorno fa, ci siamo occupati dei belli impossibili dell'Olimpiade, le cui foto hanno ricevuto ampi consensi dalle quote rose dalla rete. La riflessione alla quale spingerebbe quindi questa analisi incrociata sarebbe tesa a capire come mai gli uomini, che nello sport sono soliti non guardare in faccia a donna che tenga, le lascino tanto spazio decisionale durante le Olimpiadi, adattandosi alle loro esigenze o passioni.