Mondiali di Atletica, Symmonds: “Dedico la medaglia ai miei amici gay”. Adesso rischia l’arresto
"Dedico questa medaglia d'argento ai miei amici gay". Lo aveva detto alla vigilia dei Mondiali di Atletica ed ha mantenuto la promessa: Nick Symmonds adesso però rischia l'arresto, in base alla legge russa entrata in vigore il 1° luglio di quest'anno e contro la quale l'atleta statunitense ha voluto prendere netta posizione: in pratica, è vietata la "propaganda" omosessuale, ivi compreso il parlarne in pubblico. Anzi, in tono ancora più discriminatorio, la legge non parla di "omosessualità" ma di "relazioni sessuali non tradizionali". Una legge assurda, in pieno XXI secolo. E con pene che non scherzano mica. Per i cittadini russi, il rischio sono multe salate, carcere e in casi più estremi la deportazione. Per gli stranieri, multe altrettanto salate, carcere (fino a 15 giorni) ed espulsione dal paese. La legge ha suscitato molto scalpore in tutto il mondo, ma alla fine sono pochissimi quelli che hanno scelto la linea dura: tra questi, lo statunitense Symmonds, che aveva annunciato prima dei mondiali che in caso di medaglia, l'avrebbe dedicata ai suoi amici gay. E così è stato. Ha vinto l'argento negli 800 metri, ed ha mantenuto la parola: "Dedico questa medaglia d'argento ai miei amici gay", ha affermato senza esitazioni subito dopo la gara. "Per quanto possa parlare apertamente su questo, credo che tutti gli esseri umani meritino allo stesso modo perchè comunque li ha fatti Dio", ha aggiunto ancora l'atleta, intervistato dal sito russo R-Sport (che ora rischia a sua volta per aver riportato queste frasi). E poi ancora: "Non importa se uno è gay, eterosessuale, bianco o nero, noi tutti siamo degni di avere pari diritti, non sono d'accordo con questa legge. Se c'è qualcosa che posso fare per sostenere la causa e promuoverla ulteriormente" – ha concluso – "lo farò, senza paura di essere arrestato. Io rispetto la capacità dei russi di governare il loro popolo, ma non sono d'accordo con le loro leggi. Ho rispetto per questa nazione, ma non sono d'accordo con le sue regole".