Mistero sull’Himalaya, alpinista trovato morto: “Nessuno ha mosso un dito per salvarlo”
Una misteriosa tragedia si è consumata su una delle montagne più alte del mondo. L'esperto alpinista e sciatore estremo Luis Stitzinger è stato infatti trovato morto sul monte Kanchenjunga, la vetta più alta della catena montuosa dell'Himalaya, la terza più elevata del pianeta dopo l'Everest e il K2.
Il corpo del 54enne tedesco è stato rinvenuto da un gruppo di soccorritori a quota 8400 metri, circa 150 metri più giù rispetto alla vetta che Stitzinger aveva annunciato di aver raggiunto cinque giorni prima. Secondo quanto rivela l'Himalayan Times infatti l'esperto alpinista estremo il 25 maggio alle ore 18 era partito dal Campo 4 (situato a 7600 metri) senza l'ausilio di ossigeno supplementare per scalare il suo ottavo "ottomila" (le 14 montagne più alte di 8000 metri presenti sulla terra). Alle 17 del giorno successivo ha annunciato di essere arrivato in vetta e alle 21 ha poi comunicato in radio per l'ultima volta.
Da quel momento nessuno ha avuto più sue notizie, nemmeno la scalatrice peruviana Flor Cuenta con la quale stava condividendo la tenda e il combustibile per cucinare sul Campo 4 e con cui era in contatto radio. Nell'ultima comunicazione infatti Stitzinger le avrebbe detto che stava iniziando la discesa e che presto avrebbe visto la luce della sua lampada frontale.
Il tedesco però non è mai arrivato al Campo 4 e così la mattina successiva, quando si è svegliata e si è accorta che il suo compagno di tenda non era ancora rientrato, la stessa Flor Cuenta ha lanciato l'SOS. Dopo esser stata rassicurata che un elicottero di soccorso era partito da Katmandu per rintracciare Stitzinger, la donna è scesa al Campo 3 dove è stata invitata a scendere velocemente verso il Campo Base perché le condizioni metereologiche stavano peggiorando.
Solo 4 giorni dopo il lancio dell'SOS il corpo di Stitzinger è stato rinvenuto privo di vita e portato ai campi inferiori. Resta però il mistero riguardo i soccorsi dopo lo sfogo di Flor Cuenca sul proprio profilo Instagram: "Nessuno ha voluto aiutarci, nessuno ha mosso un dito per salvarlo" ha difatti scritto la peruviana quando il suo compagno di avventura era ancora disperso. In effetti dalle ricostruzioni fatte dal blogger Stefan Nestler sembrerebbe che la partenza dell'elicottero di soccorso fosse stata pianificata per il 28 maggio e poi, a causa del maltempo, avvenuta soltanto il 29 maggio, cioè tre giorni dopo che la Cuenca aveva lanciato l'SOS non avendo visto rientrare lo sfortunato Stitzinger.