Missione impossibile per il ‘Settebello’, battere l’armata serba di Savic a Rio 2016
Il torneo di pallanuoto maschile di Rio 2016 non ha un Dream Team stile basket Usa ma poco ci manca. La Serbia di coach Dejan Savic ha tutto per continuare nella sua striscia d’oro che comprende l’ultimo Mondiale di Kazan, gli ultimi 3 Europei e 6 delle ultime sette World League. La squadra ha elementi che vengono dal futuro come Dusan Mandic della Pro Recco, giocatore assoluto che riesce a difendere forte e soprattutto ad attaccare con un ventaglio di scelte ancora mai visto. Insieme a lui c'è Dusko Pijetlović, fortissimo, che fa coppia fissa con Filip Filipovic, mancino che spara bordate da tutte le posizioni della vasca. Gli altri sono quasi tutti al loro livello, formando una squadra di grande potenza ed esperienza internazionale. Si candidano per l’oro e vogliono chiudere un ciclo da ricordare per sempre.
Nel gruppo A con i campioni di tutto (tranne olimpici) il secondo posto se lo giocano la Grecia che schiera mezza squadra e più dell’Olimpiakos, il Brasile, padrone di casa e allenato dalla vecchia volpe Ratko Rudić, lui sì campione olimpico in carica con la sua Croazia quattro anni fa. Un’incognita è l’Ungheria: non può essere la Grande Ungheria di inizio millennio (tre ori olimpici consecutivi da Sydney 2000 a Pechino 2008) anche se dei pezzi restano, come il portiere Viktor Nagy, Daniel e Denes Varga, Gábor Kis che faranno da chioccia a un po’ di giovani da svezzare. L’Australia può puntare al quarto posto per passare ai quarti, mentre il Giappone farà da materasso.
‘Settebello' azzurro nel Girone B
Il girone B sarà più tirato. C'è l'Italia con tutta la truppa della Pro Recco e un centroboa come Bodegas da sfruttare al massimo, accompagnata dai fratelli Presciutti del Brescia. Stefano Tempesti dopo il problema all’occhio è tornato in tempo record in acqua per partecipare alla sua quinta Olimpiade. A sfidarci ci sarà di sicuro la Spagna del grande portiere Iñaki Aguilar che ha un gioco molto arioso, divertente e difficile da arginare in attacco, e la Croazia, campione olimpica in carica, che schiera pochi reduci di quella vittoria, come il portierone Josip Pavic, Andro Bušlje e Damir Burić, ma resta una squadra ostica perché punta il grande obiettivo.
Altra squadra da prendere con le molle è il Montenegro, finalista all’ultimo Europeo di Belgrado, con un campione straordinario come Aleksandar Ivović, anche lui della Pro Recco, mentre gli Usa sembrano meno forti e in forma rispetto alle meraviglie mostrate a Pechino ormai otto anni fa (ci sarà Azevedo, un po' più usurato). La Francia in questo girone non dovrebbe fare molto parlare di sé. Per l’Italia sarebbe importante classificarsi prima, così da prendere un quarto molto agevole ed evitare anche la Serbia in semifinale. Poi in finale tutto può succedere, anche se l’armata serba sembra essere senza dubbio la squadra del decennio.