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Olimpiadi Parigi 2024

Minacce al judoka Garrigos dopo la medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi: “Non tornare in Giappone”

Il combattimento di judo alle Olimpiadi di Parigi tra lo spagnolo Garrigos e il giapponese Nagayama ha avuto una coda di polemiche e veleni, fino ad arrivare alle minacce: “Non tornare in Giappone”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Altro che spirito olimpico, sono volate minacce sul tappeto del judo alle Olimpiadi di Parigi: la medaglia di bronzo vinta dallo spagnolo Francisco Garrigos nella categoria -60 kg ha provocato un mare di polemiche per la conclusione del combattimento svoltosi precedentemente all'assegnazione delle medaglie, nei quarti di finale contro il giapponese Ryuju Nagayama. Un match il cui risultato è stato ritenuto non solo ingiusto, ma anche provocato da una grave scorrettezza del 29enne iberico, con la compiacenza dell'arbitro. Se Nagayama si è rifiutato di stringere la mano a Garrigos, il peggio è venuto dopo, con le minacce del clan avversario: "Non tornare in Giappone".

Garrigos batte Nagayama nel torneo di judo olimpico: il giapponese perde i sensi

Garrigos non aveva mai battuto prima Nagayama, la giornata storica è stata completata successivamente per lui dalla vittoria contro il georgiano Salardahsvili per il bronzo. Una medaglia olimpica che ha interrotto per il judo spagnolo un'attesa di 24 anni. Il madrileno, tre volte medaglia d'oro europea, ha concluso il match col giapponese immobilizzandolo, ma secondo la squadra nipponica l'arbitro aveva interrotto il combattimento e separato i due prima che Nagayama perdesse per un attimo i sensi e automaticamente l'incontro.

Le accuse di scorrettezza a Garrigos e le minacce: "Non tornare in Giappone"

La vicenda ha avuto una coda davvero sgradevole: prima il giapponese è rimasto immobile mentre Garrigos andava da lui per stringergli la mano, poi sono arrivate le minacce esplicite, rivelate dal suo allenatore Quino Ruiz: "Gli hanno mandato messaggi dal Giappone un po' antipatici e non capisco perché, Fran ha fatto il suo lavoro. Non so per cosa protestano. Dicevano: ‘Non tornare in Giappone, non sarai ben accolto'. È una vergogna, non hanno ragione", ha detto il maestro, che ha preso le difese del suo allievo spiegando il regolamento.

Garrigos si inchina a fine combattimento, Nagayama no: poi non stringerà neanche la mano allo spagnolo
Garrigos si inchina a fine combattimento, Nagayama no: poi non stringerà neanche la mano allo spagnolo

"Il regolamento dice che quando combatti a terra e ti strangolano, se perdi conoscenza hai automaticamente perso, è ippon. L'arbitro ha dato un ‘matte' (ovvero ha sospeso l'incontro e imposto ai due di lasciare la presa, ndr), ma dal mio punto di vista lo ha dato male. E lui ha perso conoscenza", ha spiegato Ruiz. Secondo la versione invece della delegazione giapponese, anche se il giudice aveva già stoppato il gesto tecnico di Garrigos e interrotto il combattimento, lo spagnolo ha continuato con lo strangolamento ancora per qualche secondo, ed è in quel momento che Nagayama ha perso conoscenza brevemente, perdendo di conseguenza l'incontro.

Dal canto suo, Garrigos ha spiegato: "L'arbitro aveva dato il ‘matte' e io ho continuato senza rendermene conto per il rumore, finché lui si è avvicinato e l'ho lasciato andare, ma addormentarsi sul tatami vuol dire che la vittoria va all'avversario. È sempre stato così e le regole sono uguali per tutti". Fino ad oggi un judoka spagnolo non era mai riuscito a battere un giapponese su un tatami olimpico: in più è anche arrivata la medaglia di bronzo, giornata davvero da ricordare per Garrigos e la sua squadra,

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