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Mike Tyson shock: “Aspetto solo di morire, la vita può essere più difficile”

Mike Tyson nella sua ultima intervista ha dichiarato di aspettare solo la morte. Parole pesantissime quelle dell’ex pugile che si è stancato di vivere e lottare: “Dalla mia esperienza, da ciò in cui credo, più so di non esistere, più sono disposto a morire. Se non vedo l’ora di morire? Sì, non ho paura. Vivere potrebbe essere più complicato che morire per me”
A cura di Marco Beltrami
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Le sue parole hanno lo stesso "peso" dei pugni che tirava quando era all'apice della sua carriera di pugile. L'ex campione del ring Mike Tyson nella sua ultima intervista ai microfoni di The Sportsman ha manifestato tutto il suo sconforto dichiarando di non aver paura della morte, anzi di aspettare solamente che la sua vita giunga al capolinea. A suo giudizio infatti "vivere potrebbe essere più complicato che morire"

Tyson stanco della vita, si è detto pronto a morire

A poco più di vent'anni Mike Tyson è diventato il più giovane campione del mondo dei pesi massimi, record che detiene tutt'ora. Una carriera rovinata dagli eccessi, sia sul ring che fuori, con la macchia della condanna per stupro che gli costò tre anni di carcere. Sembra che abbia vissuto più vite "Iron Mike", cadendo e rialzandosi in tantissime occasioni. Oggi però l'ex pugile non ha più voglia di combattere, come confermato dalle ultime dichiarazioni shock: "Dalla mia esperienza, da ciò in cui credo, più so di non esistere, più sono disposto a morire. Se non vedo l'ora di morire? Sì, non ho paura. Vivere potrebbe essere più complicato che morire per me. Perché vivere richiede molto coraggio. Senza il coraggio, non puoi gestire la vita".

Mike Tyson e le amare considerazioni sulla vita

D'altronde Tyson ha convissuto con il pensiero della morte per tutta la vita, e carriera sportiva. Il tutto però con una consapevolezza diversa rispetto a quella attuale: "Sapevo che c'era una possibilità di morire durante l'allenamento, durante un combattimento. Lo sapevo. Ma non ero spaventato perché pensavo che se qualcuno sarebbe morto, sarei stato io l'assassino. Quella fiducia in se stessi era un meccanismo di sopravvivenza". Le cose per la grande gloria dei guantoni sono molto cambiate: "Vivere è un viaggio, vivere è una lotta. Le persone hanno tutto e ancora non riescono a farlo, fanno fatica. Ci prendiamo troppo sul serio. Pensiamo di essere qualcuno. Non siamo niente! Pensiamo di essere speciali, la fama è m….".

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