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Mike Tyson ricorda con nostalgia i tre anni passati in prigione: “I migliori della mia vita”

Mike Tyson fu imprigionato per tre anni per stupro quando era al culmine della sua carriera. Un’esperienza che avrebbe steso chiunque, ma non il campione dei pesi massimi, anzi… “Mangiavo del buon cibo, tutti erano gentili con me, mi trattavano bene”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Mike Tyson, appesi i guantoni al chiodo, è diventato un chiacchierone ed oltre a condurre lui stesso un podcast a tema prevalentemente pugilistico, è spesso ospite su altri media. Il 55enne ex campione del mondo dei pesi massimi è invitato ovunque perché non è mai banale nelle sue dichiarazioni: gli va riconosciuta la capacità che ha avuto di riciclare la propria immagine dal brutale picchiatore che un giorno addentò l'orecchio di Evander Holyfield ad un arguto opinionista sulla vita e dintorni. Il tutto condito dai numerosi aneddoti tratti dalla sua carriera di pugile e dalla sua vita alquanto movimentata.

Dopo le dichiarazioni sulla morte della mamma quando lui aveva 16 anni, un evento che Tyson ha definito "una delle cose migliori che mi sia mai capitata", adesso arrivano quelle sulla sua detenzione in prigione: un'esperienza definita "i migliori anni" della sua vita. Accadde nel 1992, quando il campione newyorchese aveva 26 anni e ne erano passati due dalla clamorosa sconfitta a Tokyo per mano di ‘Buster' Douglas che lo aveva privato del titolo mondiale (lo riconquisterà poi nel 1996). Tyson finì in carcere in seguito all'accusa di stupro di Desiree Washington, una concorrente di Miss Black America.

Il pugile negò tutto, ma venne condannato a 10 anni, 6 in prigione e 4 in libertà vigilata, restando in carcere per soli 3 anni grazie alla sua buona condotta dietro le sbarre. Venne dunque rilasciato nel 1995. Tyson era al culmine della sua carriera quando fu imprigionato: per molti una svolta così drammatica della propria vita sarebbe stata una mazzata, ma per l'allievo di Cus D'Amato invece fu una piacevole parentesi che oggi ricorda con parole sorprendenti.

Mike Tyson è ritenuto uno dei migliori pugili nella storia boxe
Mike Tyson è ritenuto uno dei migliori pugili nella storia boxe

"Ho passato i tre anni migliori della mia vita in prigione – racconta Tyson – Avevo pace. I soldi non significano nulla se non hai la tua pace, la tua stabilità e il tuo equilibrio. Hai bisogno della tua sanità mentale per dettare qualsiasi parte della vita. Mangiavo del buon cibo, tutti erano gentili con me, mi trattavano bene. Correvo in cortile per 14-15 chilometri e la sera saltavo per quattro ore, nella mia cella. Tutti mi trattavano bene in prigione, avevano paura di me, ma ero sempre una brava persona".

Tyson chiosa con una considerazione filosofica: "Voglio che le persone sappiano che la vita è la volontà di morire. Credo che una volta che muori, inizi a vivere. C'è più di noi, là fuori. Devi uccidere il tuo ego per apprezzare davvero la vita. L'ego è buono, ma non è una vita. Usalo per il calcio, la boxe o qualsiasi altra cosa, ma vivi una vita senza di esso".

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