Michieletto non riesce a smettere di ridere, l’intervista in inglese diventa virale: “Dai raga!”
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Era il 15 settembre, giornata di Italia-Germania all'Europeo di pallavolo: quarti di finale per gli azzurri chiamati a superare i tedeschi per continuare il sogno. Una partita che l'Italvolley vincerà con un netto 3-0. Subito dopo il successo che avrebbe catapultato la nostra nazionale a sfidare prima la Serbia e poi la Slovenia vincendo il titolo continentale 16 anni dopo l'ultimo trionfo, Alessandro Michieletto tra i migliori in campo rilasciava un'intervista in inglese che in questi giorni di festa e tripudio è tornata ad essere virale sui social.
Felice ed emozionato, per tanta attenzione ricevuta, Michieletto appare davanti alle telecamere in evidente imbarazzo. Non si accorge che la registrazione è già partita, sbaglia telecamera, parla con i compagni fuori campo: il tutto ripreso in diretta. "Ah sta già andando? O my God", inizia e poi "Qual è la prima…the first question?" chiede alla intervistatrice per poi iniziare a ridere, "ok, vado? Dai raga, via via. I'm really happy…". E' questo uno dei ricordi indelebili – e virali – dell'Europeo di uno dei più giovani e straordinari talenti del nostro volley che è letteralmente esploso in Polonia.
Alessandro Micheletto è infatti l'emblema della Nazionale di Fefè De Giorgi, incoronatasi campione d'Europa con una finale straordinaria sulla Slovenia. Tra i più giovani, tra i più incisivi per tutto il torneo, tra coloro che rappresentano il presente ma soprattutto il futuro di una squadra votata a ricalcare le gesta che 16 anni fa portarono l'Italvolley sul tetto d'Europa per l'ultima volta.
19 anni, compiuti a dicembre, figlio d'arte da papà Riccardo che negli anni d'oro della Pallavolo Parma da giocatore vinse molti trofei così come sta continuando a fare nella Trentino Volley, da dirigente. Dove milita anche Alessandro, che è cresciuto a pane e pallavolo sin dal 2015 a soli 14 facendosi le ossa tra le giovanili del club militando nei campionati minori, di Serie D, C e B. Poi, la lenta ma inesorabile ascesa: l'esordio in prima squadra arriva nel 2018-2019, in Coppa CEV, quindi l'Under 21 trentina in A3, la Superlega e la promozione definitiva in prima squadra, fino alla convocazione nella nazionale maggiore.
In azzurro, però, si era già fatto spazio a sufficienza per dimostrarsi un campione in erba: in Under18 è bronzo agli Europei del 2018, nel 2019 si prende l'oro al Festival olimpico al mondiale di categoria, nel 2020 è argento all'Europeo Under 20. Fino all'apoteosi del 2021: convocazione alle Olimpiadi e l'Europeo, dove vince l'oro.
In Nazionale ha anche un'eredità importante, pesantissima, che però non lo schiaccia ma lo esalta. A Tokyo, sulla scia della delusione olimpica, Osmany Juantorena lascia l'azzurro e indica in Alessandro Michieletto il proprio successore. E' il 3 agosto, "adesso tocca a te, onorala fino alla fine!" dirà l'italo-cubano sui social per poi postare una nuova storia subito dopo il successo europeo: "Te l'avevo detto, sei un fenomeno, complimenti bestia! Orgoglioso di aver giocato con te"
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E' questo Alessandro Micheletto, un predestinato al successo, il più giovane nella Nazionale più giovane dell'ultimo torneo continentale, ma già leader assoluto tra i compagni e i tifosi. Indimenticabile la sua presenza nell'Italia Campione d'Europa, mostrando colpi da campione, personalità e carisma. E' un'autentica star dentro e fuori il parquet. Sue le immagini cui rimarranno più legati i ricordi dell'oro europeo. Quando, in semifinale contro la Serbia se la prende con la telecamera a bordo campo, ‘rea' di non avergli permesso l'ennesimo salvataggio. E ancor prima la già citata, virale, intervista fuori da ogni canone.
Poi ancora: i punti decisivi nei quarti, in semifinale e in finale, con l'esultanza sul punto vincente, togliendosi la maglietta, urlando la propria gioia salendo a favore di telecamera, sul tabellone pubblicitario vicino la panchina. I festeggiamenti con i compagni, le storie sui social, i canti negli spogliatoi e i post nella notte. A ritrarsi con la Coppa, a letto, e medaglia al collo. Tutto a soli 19 anni, tutto in un paio di stagioni in cui è salito dalla Serie B al tetto d'Europa. Tutto per dimostrare che è nata una nuova stella azzurra nel firmamento del volley mondiale.