Metà uomo, metà pesce: fenomeno Phelps, a Rio 2016 può diventare leggenda
Cosa può chiedere di più dalle Olimpiadi un atleta che ha vinto 22 medaglie, 18 d’oro, di cui 8 nella stessa edizione dei Giochi (Pechino 2008) battendo ogni record? La frase che descrive meglio Michael Phelps è: “Mangiare, dormire e nuotare. Queste sono le cose che so fare”. E non potendone fare a meno, a Rio de Janeiro ‘lo squalo' di Baltimora sarà di nuovo in vasca per superare l’ultima cosa che gli resta da superare: se stesso. Le gare a cui parteciperà saranno i 100 metri farfalla, i 200 metri misti (vinti per tre Olimpiadi consecutive) e i 200 metri farfalla, che Chad Guy Bertrand le Clos gli soffiò a Londra 2012. Parteciperà anche alla 4×100 misti dove gli Usa, con un ottimo Kevin Cordes nella rana, saranno la squadra da battere.
La gara più complicata da rivincere sono i 100 farfalla perché per battere un sempreverde Laszlo Cech (che arriva con il primo tempo stagionale, 50.86) e il giovane Tom Shields bisogna essere nella forma massima. Nei 200 misti ad attenderlo ci sarà l’amico-nemico di sempre, Ryan Lochte, altro grande protagonista degli ultimi 10 anni e secondo dietro il “Kid” ai Trials di Omaha, ma da battere sarà un giapponese, Kosuke Hagino, meraviglia ventiduenne, perfetto in ogni stile e nuova frontiera di questa disciplina così completa e affascinante. Anche l’altro nipponico Hiromasa Fushimori sarà un cliente non facile da domare, come l’uomo di casa, Thiago Pereira. Ovviamente anche nei 200 misti ci sarà da fare i conti con Laszlo Cech, nuotatore costante e mai domo.
Se i 100 farfalla e i 200 misti saranno le gare che Phelps vorrà conquistare per diventare leggenda (vincendo, potrà agguantare Carl Lewis e Al Oerter che hanno vinto per quattro Olimpiadi di seguito nella stessa specialità, il salto in lungo il primo e il lancio del disco il secondo), quella dei 200 metri farfalla (la specialità che lo ha presentato al mondo a Sydney 2000 con un quinto posto olimpico a 15 anni) dopo essere stato battuto a Londra è diventata la gara del riscatto. I primi quattro tempi stagionali sono di Cech, forse il più grande nuotatore europeo degli ultimi 20 anni incappato in un periodo di fenomeni statunitensi a cui ha sempre dato la caccia, dei giapponesi Daiya Seto e Masato Sakai, e l’altro ungherese Tamas Kenderesi. Sarà una gara da non perdere, che andrà in onda alle 3.28 italiane di mercoledì 10 agosto e ci dirà se il più grande nuotatore di tutti i tempi avrà ancora una volta fatto quello che la sua testa e il suo corpo hanno deciso di fare, superando di nuovo tutti gli ostacoli.