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McGregor non può combattere, l’Usada non lo ha inserito nel testing pool: pronta una regola speciale

L’agenzia internazionale antidoping non ha inserito nelle proprie liste di atleti da testare Conor McGregor e ciò vieterebbe a The Notorious di salire sull’ottagono entro la fine dl 2023, come annunciato da tempo. Ma il mondo delle MMA invoca l’intervento diretto dell’Ufc che potrebbe far scattare una particolare esenzione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Conor McGregor rischia di non poter tornare sull'ottagono entro fine 2023, come è stato ampiamente anticipato e annunciato oramai da mesi. L'incontro del ritorno del campione irlandese sarebbe programmato per il prossimo inverno con la sfida a Chandler per l'Ultimate Fighter 2023. Ma il condizionale è d'obbligo: ad oggi The Notorious non è stato inserito nelle liste Usada per l'antidoping che, per regolamento, scattano almeno sei prima di un ritorno da una lunga assenza, come nel caso del campione irlandese.

Dopo l’orribile infortunio che lo ha portato alla sconfitta contro Dustin Poirier a luglio 2021 e che lo ha costretto a rimanere per oltre un anno lontano dai combattimento, Conor McGregor ha fatto capire chiaramente a fine 2022 di essere pronto al rientro sull'ottagono ma adesso tutto è rimesso ancora una volta in seria discussione. Esiste infatti una regola fondamentale all'interno dell'Ufc che però a molti è passata sottotraccia ma che determina i rientri dei lottatori dopo assenze prolungate: l'agenzia antidoping che testa i fighter Ufc, la Usada, deve inserire gli atleti pronti al rientro almeno sei mesi prima del primo combattimento in programma, per fugare qualsiasi dubbio. E a ottobre 2022, McGregor era uscito dal testing pool e non è più rientrato nemmeno nell'ultima lista che scadeva con il 15 giugno.

L'ultima apparizione di McGregor sull'ottagono: contro Dustin Poirier a luglio 2021
L'ultima apparizione di McGregor sull'ottagono: contro Dustin Poirier a luglio 2021

Conti alla mano, quindi, mancherebbe il tempo necessario per rivedere McGregor risalire sull'ottagono entro fine anno con grande sconforto di tutti gli appassionati e dei suoi estimatori che avevano vissuto l'annuncio del rientro come un vero e proprio evento epocale. Per l'irlandese c'era stato un primo approccio per tornare a febbraio, ma si era presentato il medesimo problema antidoping, così ci si era dati appuntamento per dicembre ma ora la data è in pieno dubbio perché il regolamento è più che chiaro: una volta che gli atleti sono iscritti al programma di test non ci sono problemi perché l'Usada provvede all'antidoping nel periodo pre-match. Ciò avviene per tutti i lottatori che non competono per lungo periodo, a vario titolo, e vengono rimossi dal programma. Quando un atleta ritorna in Ufc, è obbligato a essere reinserito e restare nel testing pool Usada per almeno per sei mesi prima che gli venga permesso di competere.

Questo quanto accade in via generale ma c'è la classica eccezione, con una regola speciale che la stessa Ufc può fare scattare: per circostanze ritenute eccezionali o dove l’applicazione  sarebbe considerata rigida e ingiusta nei confronti dell’atleta, quest'ultimo verrebbe "esentato" dall'obbligo dell'Usada. In questo caso, sempre secondo il regolamento interno Ufc, si devono fornire almeno due campioni negativi in tempo utile, prima di tornare alla competizione. Ed è questo che il mondo delle MMA stanno chiedendo a gran voce per McGregor, visto che c'è anche un clamoroso precedente che risale al 2016.

Nelle scorse settimane lo stesso McGregor aveva rilasciato dichiarazioni più che rassicuranti ("l'Usada? È tutto a posto") ma davanti al mancato nome nella lista sono nati diversi dubbi sulla sua reale presenza anche se la regola "speciale" Ufc comunque è stata già applicata in passato. Venne usata a favore di Brock Lesnar, in vista del suo rientro con Mark Hunt nell'Ufc 200. A quel tempo, però, dovevano trascorrere solo quattro mesi nel pool di test USADA prima di tornare sull'ottagono e Lesnar venne testato ben cinque volte nelle due settimane precedenti al match. In quel caso per l'ex campione dei pesi massimi l'avventura finì malissimo: proprio a seguito dei controlli effettuati, fu trovato positivo e venne sospeso per un anno dalle MMA. Ora potrebbe toccare a McGregor, perché la sensazione è che si farà di tutto per riportarlo sull'ottagono il prima possibile. Possibilmente con esiti differenti dalla brutta fine capitata a Lesnar.

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