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Mazzanti al passo d’addio dopo il fallimento dell’Italia al Preolimpico: disastro che viene da lontano

L’Italia non si è qualificata alle Olimpiadi tramite il Preolimpico in virtù della sconfitta con la Polonia ma le Azzurre hanno la possibilità di entrare in tabellone grazie al ranking: ora Mazzanti è vicino all’addio per un fallimento che viene da lontano. Bisogna cambiare prima che sia troppo tardi anche per Parigi 2024.
A cura di Vito Lamorte
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L’Italia è stata sconfitta 3-1 dalla Polonia e ha fallito l’appuntamento mancando il pass per le Olimpiadi 2024 tramite il Torneo Preolimpico ma la strada per Parigi non è ancora sbarrata, visto che per le Azzurre c’è la possibilità di entrare in tabellone grazie al ranking che verrà stabilito al termine della Nations League 2024 in programma tra maggio e giugno.

La selezione azzurra arriverà alla manifestazione con la quinta posizione nel ranking ma le prime 4 sono già qualificate: dietro c'è la Cina (che potrebbe accedere come rappresentante dell’Asia), la Polonia e la Repubblica Dominicana (qualificate), e poi Giappone, Olanda, Canada e Germania. Per le Azzurre non dovrebbe essere impresa titanica riuscire a qualificarsi ma in Nations League sarà vietato sbagliare.

Dopo la sconfitta con la Polonia, però, è il momento di giudicare quanto visto sul campo a Lodz e il primo a finire sul banco degli imputati non può che essere Davide Mazzanti. 

IL CT ha analizzato la sconfitta con la Polonia attraverso i canali federali: "Abbiamo sprecato qualcosa sempre nei finali di set, peccando in lucidità nei momenti clou. Loro invece hanno fatto bene in quelle situazioni riuscendo a chiudere la partita e conquistando il pass per Parigi. Noi invece non siamo stati precisi come serviva a differenza delle nostre avversarie e questo ci è costato la partita. È stata un’estate ricca di tante cose, di tante sorprese, di tante scoperte e di tante, a volte, incertezze".

Mazzanti ha proseguito: "Ripenso alla Nations League costellata da problemi fisici ad esempio. È stata un’estate intensa e bella nel percorso ma povera nei risultati perché nonostante tutto Nations League, Europei e Preolimpico non hanno dato i frutti sperati. Il mio lavoro viene giudicato in base ai risultati, ne sono consapevole, e pertanto faccio fatica a valutare la stagione perché la ricchezza di quanto abbiamo fatto assieme si scontra con la scarsezza di risultati".

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Parole che suonano come un punto finale sul ciclo di Mazzanti che, però, era finito già da tempo non solo per i risultati sportivo ma per tutto quello che è successo prima, durante e dopo il Mondiale 2022 quando il gruppo si é completamente sfaldato e la spaccatura all'interno dello spogliatoio era fortissima. Lo stesso CT, un anno dopo, ha ammesso di non avere "la squadra in mano”.

Alcune giocatrici hanno chiesto il suo esonero alla fine dello scorso anno ma la Federazione ha preso le parti del coach e così si è verificata una sequenza di errori che hanno portato agli ultimi risultati della Nazionale: le contestatrici sono finite fuori dal radar azzurro e così l’Italia nel 2023 non ha potuto contare sulle sue migliori giocatrici comePaola Egonu, Monica De Gennaro e Caterina Bosetti.

Una storia che ha fatto, chiaramente, del male alla selezione e a tutto il movimento ma ormai è diventata insostenibile: il quarto posto nell'Europeo e il mancato pass per i Giochi sono l'ultima tappa di un percorso che ha inserito tante giocatrici ma che ha lasciato anche tanto veleno. È il momento di correre ai ripari per evitare che sia troppo tardi per ambire ad una Olimpiade da protagonisti.

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Il caso Egonu è stato messo in secondo piano perché c'era un pass per le Olimpiadi da conquistare ma il fallimento di Lodz dovrebbe portare ad una presa di posizione nei confronti di Mazzanti, che non dovrebbe essere alla guida dell’Italia del volley femminile alla prossima Nations League e che già nei prossimi giorni potrebbe fare un passo indietro.

Il candidato numero uno è Julio Velasco, che si è tenuto la possibilità di uscire da Busto Arsizio in caso di offerta irrinunciabile al momento, con alternative come Lavarini, Santarelli e Mencarelli ma le situazioni degli ultimi tre sono piuttosto complesse e difficilmente saranno loro a prendere il timone in un momento così. Il tempo stringe e non c'è più tempo da perdere, servono decisioni veloci e incisive.

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